Ha fatto tutto da solo il sedicenne che si è gettato dal terzo piano di una scuola romana in via Pincherle riportando ferite in varie parti del corpo. È questa la sintesi, seppur brutale, del Pubblico Ministero Eugenio Albamonte, che sulla vicenda ha aperto una inchiesta senza alcuna ipotesi di reato e a carico di ignoti. Non c’è nessun atto di bullismo né di presa in giro da parte dell’ambiente scolastico dietro al tentativo di suicidio.
Il pm Eugenio Albamonte, che sulla vicenda ha aperto una inchiesta senza alcuna ipotesi di reato e a carico di ignoti, ritiene che il gesto del giovane sia riconducibile a un malessere interiore legato alla sua omosessualità. Lo stesso ragazzo, nato in Romania e in Italia da dieci anni, ha spiegato di non essere mai stato preso di mira da qualcuno dei compagni e che forse il suo disagio derivava anche dal ricordo dei maltrattamenti subiti dal padre quando aveva sei anni prima che la madre decidesse per la separazione e per il trasferimento nel nostro Paese. Da allora, i rapporti con il genitori si sono interrotti per sempre.