Lo storico Makò, stabilimento balneare di Gallipoli situato a ridosso della spiaggia gay di Punta della Suina, è andato distrutto a causa di un incendio divampato nella mattinata di ieri.
Intorno alle 11.30, infatti, un devastante incendio ha ridotto in cenere il chiosco del celebre Makò, distruggendo anche il sistema di videosorveglianza. Questa circostanza rende ancora più complesse le indagini perché ha comportato, com’è evidente, anche la distruzione delle registrazioni dei momenti che hanno preceduto il rogo.
L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato che, insieme allo stabilimento, si danneggiasse irrimediabilmente il parco naturale di Punta Pizzo nella quale il Makò è immerso.
Le indagini sulle cause dell’incendio sono ancora in corso, ma non si esclude la pista dolosa. Anzi, l’ipotesi dell’incidente pare farsi sempre più remota.
Gli inquirenti, infatti, hanno ascoltato i proprietari del locale Maurizio De Michele e il consigliere provinciale Sandro Quintana i quali, pur avendo escluso di poter ricondurre l’incendio a un tentativo di estorsione, hanno riferito che proprio il consigliere avrebbe ricevuto degli sms nella settimana precedente all’incendio il cui tono non è ancora chiaro se fosse esclusivamente goliardico o intimidatorio. Gli inquirenti stano valutando tutte le possibilità, inclusa l’ipotesi che l’incendio possa essere riconducibile all’attività imprenditoriale dei gestori o a quella politica di Quintana.
(foto: LeccePrima.it)