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A Houston un referendum abroga una legge contro le discriminazioni

Il motivo? Gli oppositori hanno strumentalmente usato lo slogan “No Men in Woman Bathroom”

Gli elettori di Houston hanno bocciato una legge anti discriminazioni, fortemente voluta dal sindaco Annise Parker, prima lesbica a governare la città. Anche se al centro del provvedimento vi era una questione di diritti per gay e minoranze, incredibilmente l’argomento che ha portato alla sua bocciatura è stato quello delle toilettes, racconta il New York Times. “No Men in Woman Bathroom” (niente uomini nei bagni delle donne) è stato lo slogan vincente degli oppositori alla legge, che paventavano il rischio di uomini che avrebbero potuto dichiararsi donne per entrare nei bagni femminili e molestare le signore presenti.

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“Si trattava di proteggere le nostre nonne, mamme, mogli, sorelle, figlie e nipotine – ha dichiarato stanotte il vice governatore del Texas Dan Patrick, davanti ad una folla plaudente di sostenitori – Sono felice che Houston abbia bloccato il costante attacco del politically correct a quello che nel nostro cuore di americani sappiamo essere sbagliato”.

La legge, simile a provvedimenti approvati in altre 200 città americane, vieta discriminazioni nella concessione degli affitti, l’assunzione di lavoratori e la fornitura di servizi nei confronti di 15 categorie protette che comprendono età, razza, sesso e orientamento sessuale. La sua bocciatura è una sconfitta personale per la Parker, sindaco di Houston dal 2009, ora giunta quasi al termine del suo terzo ed ultimo mandato. Per difendere il provvedimento era stata organizzata una campagna che ha raccolto 3 milioni di dollari e ottenuto il sostegno della Casa Bianca e di star di Hollywood come Sally Field.

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Inutilmente i sostenitori del provvedimento hanno sottolineato più volte che la legge non si occupa in alcun modo dell’accesso alle toilettes e messo in guardia i cittadini dal rischio di ricadute negative sul turismo e al business delle convention. E c’è anche chi teme che la città texana possa venir scartata come sede della finale del Super Bowl, massimo evento sportivo americano.

Gli oppositori della legge, fra cui campeggiano diversi predicatori evangelici e l’astro del baseball locale Lance Berkman, sono riusciti comunque a convincere l’opinione pubblica con il semplice messaggio sulle toilettes, ripetuto in maniera martellante in spot televisivi e radiofonici, cartelli e adesivi appiccicati ovunque in una campagna che è risultata vincente con una spesa di poco più di un milione di dollari.