Nuovo preoccupante attacco omofobo venerdì notte nella zona costiera della Capitale. Tra ragazzi hanno aggredito un giornalista freelance di 30 anni, eterosessuale, che è riuscito a salvarsi la vita solo per la vicinanza al luogo dell’aggressione del commissariato di polizia. La vittima ha riportato traumi agli zigomi, la rottura del setto nasale e di una costola.
A scatenare la rabbia incontrollabile degli aggressori sembra essere stato l’abbigliamento. La vittima, che stava facendo rientro dal concerto del gruppo londinese Micachu and the shapes, infatti, ha raccontato dell’inseguimento e delle offese rivolte soprattutto al suo look: scarpe alla moda, jeans attillati e giacca doppiopetto. Tanto è bastato per essere considerato gay e come tale massacrato di botte.
Il ragazzo romano, che scrive per la rivista romana Rumore, avrebbe dovuto recensire proprio il concerto da cui era uscito al momento dei fatti. Erano le 4 di notte quando a pochi metri dalla sua abitazione, all’altezza della stazione di Lido Nord, i tre ragazzi hanno fatto il saluto romano a cui, naturalmente, lui non ha risposto. Poco dopo, voltandosi, si è accorto che i tre lo stavano seguendo ma, senza far in tempo a prendere il cellulare per chiedere aiuto, gli aggressori hanno iniziato a colpirlo con calci e pugni diretti alla schiena e alla testa gridandogli «frocio comunista».
Con il volto insanguinato e i vestiti laceri il giovane è riuscito a raggiungere una vicina stazione di polizia denunciando l’accaduto. Gli agenti del commissariato di Ostia stanno indagando sulla vicenda.