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Contrario al matrimonio aggredisce il proprietario di un bar gay

Era furioso per la decisione della Corte Suprema americana rispetto i matrimoni “same sex”

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Se il “si” della Corte Suprema americana ha provocato un’irrefrenabile ondata di entusiasmo fuori e dentro gli States, non sono purtroppo mancate le proteste da parte di chi non ha gradito la decisione fortemente spalleggiata da Obama, che venerdì 26 ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti i 50 stati nord americani. Lucas Dylan Wilhelmson, originario del Nord Carolina, risulta libero su cauzione dopo ripetuti assalti e minacce nei confronti di Jeff Edwards, proprietario di un famoso bar gay di Charlotte, capoluogo della Contea di Mecklenburg. Il rapporto della polizia locale, corredato da un breve video fornito da un testimone ad un sito di notizie lgbt, descrive Wilhelmson nel tentativo di assalire, spintonare e soffocare Edwards almeno 15 volte, senza alcuna risposta violenta da parte dell’imprenditore.

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Kolby Brinkley, socio di Edwards, nonché direttore generale del bar , ha dichiarato che Wilhelmson stava farneticando riguardo il suo disaccordo rispetto la decisione della Corte Suprema, aggiungendo: “un incidente motivato dall’odio e dal pregiudizio“. Numerose testimonianze attestano inoltre come il malvivente abbia minacciato di far ritorno al locale per uccidere Edwards. Alcuni clienti abituali del bar al 316 di Dilworth, North Carolina, hanno riferito che il sospettato, appena 21enne, ha iniziato a molestare i clienti dal momento del suo arrivo, tra l’una e le due di notte; testimonianze confermate dal capo della polizia Rob Tufano, che in un’intervista al The Charlotte Observer descrive un giovane uomo più tardi identificato come Wihelmson, intento a chiamare i clienti del bar con epiteti decisamente omofobi ed offensivi. “Il sospettato si trovava in forte stato di ebbrezza ed era evidentemente in cerca di guai“.

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Ma le polemiche non finiscono qui: “Perché ci sono volute 8 telefonate e 35 minuti di attesa prima dell’arrivo dei poliziotti dopo la segnalazione di un’aggressione violenta?”, ha postato il testimone Tyler Barker sul suo account Facebook, “siamo molto delusi dall’atteggiamento della polizia, ma grati che la situazione non abbia avuto un epilogo tragico“. Non si è fatta attendere la replica di Tufano, che ha dichiarato come l’intervento tardivo fosse motivato da un impegno di molte pattuglie in un vicino disordine, nel quale erano coinvolte più di 500 persone. “Non appena il nostro personale ha risolto i disordini, l’uomo segnalato dalle chiamate provenienti da Dilworth è stato immediatamente identificato e arrestato“. Wilhelmson è stato accusato di reato di aggressione e minacce ed è stato liberato dopo aver pagato una cauzione di 3000 dollari. Potrebbero essergli assegnati ulteriori oneri ma, dal momento che lo stato del North Carolina non riconosce legalmente l’odio sulla base dell’orientamento sessuale o dell’idenità di genere, non è accusato di “hate crime“.

Wilhelmson risulta schedato per tre attesti precedenti, tra i quali un’aggressione.

di Davide Bertolino