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Aids: dall’America l’ultima follia. Pillole anziché condom

L’ultima tendenza in fatto di prevenzione parte dall’America e prende piede anche in Europa: assumere pillole antivirali anziché usare il preservativo. Ma così ci si illude di essere protetti e basta

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Il tenofovir è una pasticca conosciuta commercialmente col nome di Viread. E’ conosciuta per le sue proprietà retrovirali: protegge dal virus dell’ HIV e fa parte della cosiddetta profilassi pre-esposizioni o PrEP. La pratica è nota ed è addirittura applicata comunemente in certe circostanze molto limitate: stupri, medici che entrano a contatto accidentalmente col sangue infetto dei pazienti, rottura del profilattico e altri casi simili.

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L’ultima tendenza in fatto di prevenzione è proprio quella di assumere dosi di Viread anziché usare il preservativo. Soprattutto all’interno di coppie sierodiscordanti, ovvero dove solo uno dei partner è sieropositivo. Prendere esclusivamente il Viread, va detto, è suicida e i motivi sono presto detti: il preservativo oltre ad essere ancora l’unico strumento a disposizione in grado di protegge anche da altri tipi di infezioni come quelle che provocano malattie sessualmente trasmissibili (sifilide, gonorrea, ecc), ha una percentuale di successo superiore alla PrEP che si attiva col Viread, ed infatti viene assunta solo in casi gravi ed urgenti come quelli descritti sopra.

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La cosa preoccupante è che in alcuni locali americani vengono addirittura venduti "party packs" – conosciuti anche come MTV dalle iniziali delle pillole che contengono – cioè buste che hanno all’interno Metanfetamina – una droga di cui ci siamo già occupati e che sta guadagnando il gradimento della clientela abituale in alcuni cruising anche italiani – Viagra, e una pillola di tenofovir.

La sostituzione di un metodo sicuro e comprovato come l’uso del preservativo con il Viread è un fai-da-te pericoloso che espone chi lo mette in pratica a molte malattie compreso quell’HIV che nell’immaginario si vorrebbe prevenire. Le associazioni mediche di base sono ovviamente contrarie e paradossalmente questo non fa che aumentare tutti i rischi che derivano dall’automedicazione. Quante ore prima del rapporto andrebbe assunta la dose di Viread? Funzionerebbe anche se il partner sieropositivo avesse una carica virale alta? L’alcool assunto nel locale diminuisce gli effetti della PrEP? Domande che non trovano risposta fra i pazienti proprio perché l’uso del Viread non è approvato dai medici che, non prescrivendolo, neanche consigliano come usarlo.

L’uso di una pillola che abbia la stessa capacità preventiva di un preservativo e che permetta di non indossare un guanto di gomma è ancora lontana. E chi vorrebbe anticipare i tempi della sua scoperta non fa altro che mettere a repentaglio se stesso e gli altri.