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Aids: giornata solidarietà malati sudafricani

In molte citta’ del mondo sono in corso manifestazioni di solidarieta’ con i Sudafricani affetti da Hiv, che chiedono al loro governo di implementare i trattamenti e la prevenzione per l’ Aids.

MILANO – Ad Amsterdam sono spuntati 600 tulipani davanti all’ambasciata Sudafricana, a Los Angeles ci sono 600 paia di scarpe davanti al Consolato del Sudafrica, mentre a Milano, davanti alla stazione Centrale, circa 300 calzature ricordano i 600 morti quotidiani per Aids in Sudafrica. E in molte altre citta’ del mondo sono attualmente in corso manifestazioni di solidarieta’ con i Sudafricani affetti da Hiv, che chiedono al loro governo di implementare i trattamenti e la prevenzione per l’ Aids.
In Italia, l’ invito a mobilitarsi lanciato dall’associazione sudafricana Treatment Action Campaign e’ stato accolto da Lila Cedius, Mani Tese e Azione Aiuto, che hanno organizzato una manifestazione simbolica in piazza Duca D’Aosta. Le scarpe esposte, in realta’, dovevano essere 600, quante i morti quotidiani per Aids in Sudafrica, ma i manifestanti si sono fermati alla meta’, senza peraltro inficiare il valore simbolico del gesto. ”Questa e’ una giornata di lotta per spronare il governo sudafricano a varare un serio programma di lotta al’Aids e favorire l’accesso ai farmaci – ha spiegato Claudia Sala, di Lila Cedius, a giornalisti e passanti – oggi nel mondo ci sono 40 milioni di malati di Aids, di cui 5 solo in Sudafrica, dove ogni giorno per il virus muoiono 600 persone e nascono 200 bambini sieropositivi”. ”Oggi il Governo sudafricano si rifiuta di ammettere la gravita’ del problema e – ha detto ancora Sala – di varare un piano nazionale di accesso ai farmaci, ma non e’ l’ unico responsabile: i farmaci, a causa delle leggi internazionali sui brevetti e del trust delle grandi case farmaceutiche, costano tantissimo, circa 10mila dollari l’anno per paziente, mentre il Sud Africa ha una spesa sanitaria pro capite di 8 dollari annui”. Anche chi oggi non e’ in piazza Duca D’Aosta puo’ partecipare all’iniziativa di supporto ai malati di Aids sudafricani, firmando la petizione che si trova on line sul sito della Treatment Action Campaign.
Per quanto riguarda casa nostra, Sala ha ricordato che la Lombardia e’ la regione con piu’ malati di Aids, con un terzo dei 40mila italiani affetti da virus, ”ma da noi – ha detto Sala – il problema non sta nell’accesso ai farmaci, forniti dal Sistema Sanitario Nazionale, ma nella prevenzione”. Certo che, ha commentato la responsabile della Lila ”senza la legge sui brevetti e il trust delle grandi case farmaceutiche, anche la sanita’ italiana ci guadagnerebbe, visto che un malato costa allo Stato tra i 10mila e i 13mila euro l’anno”.