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AL MARE SUI TACCHI A SPILLO

Provincetown è una delle mete gay più affascinanti degli Stati Uniti. Ora il grande Michael Cunnigham, autore di “Le Ore”, la celebra in un libro da portare con voi in viaggio.

Se ancora non siete partiti per le vacanze e siete in procinto di farlo, seguite un consiglio: portate con voi l’ultimo libro di Michael Cunningham, “Dove la terra finisce” (Bompiani, 166 pagine, 10,40 €). Non ve ne pentirete. Non solo perché è un libricino breve, pratico da mettere in borsa e abbastanza leggero per una lettura estiva. Non solo perché è scritto con l’abile prosa dell’autore di “Le Ore” e “Carne e Sangue“, due dei libri più amati dal popolo gay di tutto il mondo (“Le Ore” è stato tradotto in 27 lingue diverse…) Ma soprattutto perché l’atmosfera magica e sospesa di questo pamphlet influenzerà misticamente anche la vostra vacanza, invitandovi a suggestioni ed emozioni che altrimenti potreste perdervi.

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Dove la terra finisce” non è un romanzo né un saggio: è una sorta di resoconto intimo e vissuto del rapporto dell’autore con la località di Provincetown, cittadina costiera del Massachusetts che fin dal 1800 è stata meta di turismo da parte di artisti e personaggi eccentrici. E che, pertanto, non poteva non diventare una delle più gettonate località turistiche gay-friendly degli Stati Uniti d’America. Qui hanno passato le loro vacanze personaggi come Tennessee Williams o Eugene O’Neill, e ancora oggi intellettuali come il poeta gay Mark Doty, molto in voga negli States anche se non ancora tradotto in Italia, o lo stesso Cunningham, trascorrono qui gran parte del loro tempo libero, avendo eletto questo luogo incantato, appeso a una sottile striscia di terra, loro residenza preferita.
L’autore di “Carne e sangue” riferisce di tutto quanto questa cittadina può offrire: si va dalla descrizione delle spiagge, molte delle quali frequentate dai gay e persino da Drags in tacchi a spillo, alla possibilità di effettuare escursioni in barca per avvistare le balene, che una volta in queste acque, venivano cacciate in gran quantità. Naturalmente non manca una esauriente descrizione della vita notturna di Provincetown, con i suoi locali che d’inverno si svuotano, se non chiudono del tutto, per lasciare il posto ai tanti ricordi che conservano. Cunnigham ama soffermarsi anche sulle abitudini consolidate che, come in tutte le piccole località turistiche frequentate da una coesa comunità come quella gay, regolano il ritmo degli incontri e delle storie.

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L’immagine di Provincetown che emerge dal libro è più riferita ad un luogo dell’anima che ad una entità geografica; le parole di Cunningham sollecitano suggestioni evanescenti, leggendarie, eppure le descrizioni sono concrete e puntuali, quasi il libro fosse commissionato dall’ente turistico del Massachusetts. L’autore narra di personaggi che ha incontrato e continua a incontrare lungo Commercial Street, la via principale, o della particolare frequentazione che ha questa o quell’altra spiaggia gay situata nei dintorni della città. Riferisce di leggende e storie legate a luoghi particolari, ma soprattutto, emerge l’amore per un posto che, al di là dell’attrattiva turistica, è teatro di una umanità peculiare, vivace e disperata, libera nella propria condizione di rifugiata dalla società americana.
E’ questo quello che dalle pagine si può trasferire nella vostra stessa esperienza di viaggio, se vi accompagnerete a questo libro: un senso di esperienza mitica, letteraria che può trasformare il più anonimo dei bar della Scandinavia del sud in un luogo ricco di storie e personaggi. Naturalmente, se siete legati a Cunnigham in qualità di autore di “Le Ore”, troverete questo libro povero, superficiale e persino inutile. Ma se riuscirete, viceversa, ad accostarvici con animo puro, riuscirete ad assaporare anche voi le serate trascorse con gli amici sulla veranda a suonare strumenti che nessuno sa suonare e raccontarsi storie sentite mille volte. Questa è Provincetown, dove padri di famiglia fanno tranquillamente la fila al supermercato davanti a una Drag Queen travestita di tutto punto, dove i luoghi del sesso occasionale sono sempre pieni di tentazioni a portata di mano, e dove voltato l’angolo è possibile restare rapiti dallo scenario mozzafiato di un faro nel tramonto, lo stesso che ha conquistato generazioni di viaggiatori che qui hanno poi edificato la propria coloratissima casa.