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Anche il sindaco di Trieste trascrive i matrimoni egualitari

Sempre più sindaci si schierano dalla parte dei di ritti delle coppie gay e lesbiche.

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Un altro sindaco si schiera dalla parte dei diritti civili e delle coppie gay e lesbiche. È il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, che ieri ha trascritto nei Registri di Stato Civile il matrimonio di una coppia gay che si era sposata a New York.
Per gli avvocati di Rete Lenford “rappresenta una tappa significativa nella lunga vicenda che ha visto le coppie omosessuali sposate in paese estero rivendicare con forza i propri diritti, poiché interviene successivamente agli operati dei prefetti che, dando seguito dell’ordine impartito dal Ministro Alfano con Circolare, avevano provveduto alla cancellazione degli atti trascritti dai sindaci”.
Contro quella circolare, nei mesi dopo la sua diffusione, si sono espressi diversi tribunali, nonché il Tar del Lazio che, esprimendosi su due casi patrocinati proprio dall’associazione di avvocati per i diritti delle persone lgbt, l’ha dichiarata illegittima.

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“L’operato del Sindaco di Trieste rappresenta un segnale importante, ispirato al rispetto della legge e dei principi dello stato di diritto, quelli che sono stati calpestati da un intervento improvvido del Ministro dell’Interno – è il commento dell’avv. Maria Grazia Sangalli, Presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI -. I sindaci possono e devono ricominciare a trascrivere, riconoscendo il diritto di chi si è unito in matrimonio all’estero con una persona dello stesso sesso, di vedere reso pubblico in Italia il proprio atto di matrimonio ed il proprio status di persona sposata. Attualmente in Italia risiedono cittadini stranieri sposati ad italiani che risultano coniugati nel loro paese d’origine ma che sulla carta d’Identità rilasciata dal Comune di residenza vengono indicati come nubili o celibi: si tratta di una evidente violazione del diritto alla libertà di circolazione dei cittadini europei con i relativi status di cui sono titolari”.