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ANGELI CON LA CODA 32

I "FROCI" DI MTV – Una tipa telefona e dice tra le risatine: "Nick Carter dei Backstreet Boy? E’ un frocio!" Mtv? Meglio vedersi il calcio, ascoltare Giuni Russo, ridere di Boy George…

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Chi si rivede? – Giuni Russo. Non ci crederete, eppure è dimagrita, rilassata e canta musica da camera, o, in alternativa, canti e lamenti del vecchio teatro cinese. Dischi neanche a parlarne, qualche serata in giro per la penisola, semmai. Gli appassionati stiano in campana. La signora, del resto, faceva parte di una scuderia (della Sugar di Caterina Caselli), che comprendeva un’altra queer – idol di breve fama, Gerardina Trovato. Tutte sparite dalla scena. Ma come, proprio la Caselli, vecchia icona, non promuove più artiste tanto amate? La spiegazione di Giuni: ”La mia ex discografica è una Medea. Ha avuto ed allevato molti figli, ma li ha uccisi tutti”. Musicalmente parlando.

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Manchester vs. Madchester – “24 hours party people” è il nuovo film di Micheal Winterbotton, regista indipendente inglese, famoso anche per il lesbo – pulp – dramma “Butterfly kiss”. Si tratta di una rivisitazione degli anni più hot della scena musicale di Manchester, fra la fine dei settanta e la metà degli ottanta. Dall’humus di quel periodo (Mad – pazza – chester), ricordiamo sono nati , fra gli altri, Happy Mondays e Chemical Brothers. La droga, la creatività le risse e la promiscuità sessuale sono gli ingredienti di questa nuova opera di Winterbotton, che non censura amori gay fra i personaggi. Con la benedizione dei Pet Shop Boys, che hanno collaborato alla colonna sonora.

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Boy George e l’ipocrisia della musica pop – “Fino a quando dicevo e non dicevo andava tutto liscio. Da quando non ho più accettato compromessi molte porte mi sono state sbattute in faccia”. Così Boy George, ex cantante dei Culture Club e mega star degli anni ottanta. Al momento di professione dj molto figo nei club londinesi ed amico di Donatella Versace. “Dovevo dire che non mi importava di amare uomini o donne. Perché quello che piace al pubblico è l’ambiguità, non la verità. Noi vendiamo una fantasia: il pubblico deve poter fantasticare. Tutto il pubblico, maschi e femmine. Adesso, però, a quarant’anni suonati non mi sento più di sparare cazzate per vendere dischi. Sono un libero, ricco e omosessuale signore”.

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Pensiero Stupendo – L’avete vista l’amichevole Inghilterra – Italia? No? Peggio per voi! Che continuate a sprezzare il nobile giuoco del calcio. Manifestazione poetica e sportiva cantata dai maggiori artisti della parola (Osvaldo Soriano, Umberto Saba, Carmelo Bene). Si può essere poeti e sportivi, intellettuali e giocatori di fantacalcio. E poi si possono vedere delle robe inaudite. Dei maschi di sfondamento come (se vi va bene) solo uno ogni vent’anni. Tutta questa premessa per introdurre David James (data di nascita 1.8.1970), portiere inglese in campo nel secondo tempo. Un moro platinato dal retrogusto indo – africano. Come è finita la partita ve lo leggete sul televideo, ricordiamo, per dovere, che “Calamity James” ha incassato un rigore da Montella .”…Caduto alla difesa/ultima vana/contro terra cela la faccia….”.

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Pensiero Orrendo – Questa volta tocca a Video Clash, gara ad eliminatorie di video musicali su Mtv e allo sbarbatino NonGiovane che lo presenta. Una simpatica ascoltatrice, chiamata in diretta a dare il suo illuminante parere sulle pene amorose del biondo Backstreet Boy Nick Carter (quello che ha dichiarato che dopo la rottura con la fidanzata non si innamorerà più), ha allegramente berciato: ”Per forza, è frocio!” Risatina del NonGio e del pubblico in studio. “Fa schifo, è un frocio. Con me non ci è voluto uscire, perché è frocio!” Cinguetta di nuovo la bimba dal telefono amplificato. “Ma tu su quale video vuoi scommetere?” Chiede il bravo presentatore da studio. “Per il video dei froci. I Backstreet Boys!” E giù risate. Nessuno chiede il politically correct, ne abbiamo le scatole piene. Per carità! Visto però che è una trasmissione per un pubblico giovane, se non giovanissimo, sarebbe stato intelligente ricordare che essere “frocio” non è né un’offesa né un disvalore. Grazie.

di Paola Faggioli