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Anthony Kennedy: il giudice che ha obiezioni religiose deve dimettersi

Lo ha detto un giudice conservatore della Corte Suprema nominato da Reagan nell’88

“Io provo un grande rispetto per chi rassegna le proprie dimissioni piuttosto che fare qualcosa che ritiene moralmente sbagliato”. Ad averlo dichiarato questa frase negli Stati Uniti, proprio in questi giorni, non è un progressista e liberal, ma un giudice della Corte Suprema americana che fu nominato nel 1988 dal Presidente repubblicano Ronald Reagan. Intervistato da alcuni studenti della prestigiosa facoltà di legge di Cambridge, infatti, Anthony Kennedy, l’ultra-conservatore giudice supremo americano, ha così risposto a uno studente che gli ha chiesto se i funzionari di governo che sono in disaccordo con le decisioni della Corte Suprema in materia di parità di matrimonio o di aborto, abbiano un qualche “potere di agire secondo il proprio giudizio” e non secondo la legge, che dal loro punto di vista sarebbe immorale.

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The rule of law is that, as a public official in performing your legal duties, you are bound to enforce the law.”, ha continuato Anthony Kennedy: lo stato di diritto comporta che il pubblico ufficiale che svolge i propri doveri che gli derivano dalla legge, è tenuto a rispettare la legge stessa.

Mai parole furono più chiare proprio il giorno in cui viene emanata una sentenza del Consiglio di Stato contro la trascrizione dei matrimoni gay effettuati all’estero e si scopre che il giudice che l’ha redatta, Carlo Deodato, è un catto-integralista che twitta post di quotidiani ultraconservatori e delle Sentinelle in Piedi.

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La legge, secondo Kennedy, non prevederebbe il diritto ad alcuna sua contestazione per motivi religiosi da parte dei funzionari governativi: la domanda e la conseguente risposta si riferivano ovviamente al notissimo caso dell’impiegata del Kentucky, Kim Davis , che si rifiutò di rilasciare licenze matrimoniali alle coppie dello stesso sesso e per questo è finita in prigione. La stessa che poi, con estremo imbarazzo della Santa Sede, si scoprì che il Papa aveva incontrato nel suo viaggio statunitense.

Ecco le parole del giudice Kennedy, intorno al minuto 51:

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