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ARCOBALENO RISPONDE ALLE ACCUSE

Marco Volante e Paolo Ferigo rispondono all’intervento di Roberto Schena, apparso ieri su Gay.it.

Riportiamo di seguito le dichiarazioni di Marco Volante prima e a seguire di Paolo Ferigo, entrambi portavoci del Coordinamento Arcobaleno, responsabile dell’organizzazione del Pride milanese, che sono giunte in redazione in risposta alle dichiarazioni di Roberto Schena, direttore di Guidemagazine, apparse ieri su Gay.it.

da Marco Volante
La bellissima manifestazione del 23 giugno ha raccolto 50.000 persone che hanno compreso la necessità di mostrarsi in piazza al fine di ottenere il riconoscimento dei minimi diritti di cittadinanza che ci vengono ancora negati. Mai a una manifestazione nazionale si sono contati tanti partecipanti. Milano ha dato il chiaro segnale di aver raccolto e sottoscritto l’appello di Arcobaleno per una veloce approvazione della legge antidiscriminatoria.

La grave mancanza di responsabilità di una parte delle realtà commerciali del movimento ha fatto molto male alla complessa organizzazione del Pride milanese che ha avuto un ristrettissimo budget proprio a causa dell’indifferenza di tante realtà commerciali e non ha potuto, per esempio, organizzare un ufficio stampa e la necessaria pubblicità degli eventi culturali che lo stesso Schena lamenta fossero poco frequentati.

La rivista Pride è stata l’unico magazine stampato a offrire le sue strutture come supporto logistico all’organizzazione e, oltre a ciò, a concedere un aiuto economico concreto. Così hanno fatto anche tutte le realtà commerciali che hanno sponsorizzato gli eventi o che hanno acquistato degli spazi pubblicitari sull’opuscolo informativo (50.000 copie) prodotto e distribuito da Arcobaleno anche grazie a Pride. Alcune realtà commerciali hanno poi contribuito versando ad Arcobaleno una minima parte degli incassi delle serate che sono state riportate sull’elenco degli eventi. Tutte le altre realtà commerciali, pur avendone avuto modo, non hanno ritenuto interessante contribuire a sovvenzionare l’organizzazione. Scelta legittima quanto biasimevole, ma poco coerente con l’accusa di essere state escluse dall’organizzazione del Pride. Non si comprende oltretutto come possano delle realtà che fanno informazione partecipare ad un coordinamento di associazioni di volontariato come è Arcobaleno. Quando è stato chiesto il contributo di realtà esterne ad Arcobaleno né Guidemagazine né Babilonia hanno raccolto l’appello, disertando le riunioni cui erano state invitate insieme a tutte le realtà commerciali.

Se di parzialità si può parlare in questo Pride, essa coinvolge esclusivamente l’interesse e il supporto di tutti coloro i quali non compaiono nell’elenco degli sponsor e degli inserzionisti pubblicitari dell’opuscolo informativo, i quali evidentemente non hanno riconosciuto l’importanza delle manifestazioni che stavamo organizzando e se ne sono dissociati. Discorso a parte vale per le riviste che, comunque, hanno contribuito a fornire tutte le informazioni necessarie e i commenti, per le quali cose Arcobaleno le ringrazia sinceramente. Un discorso a sé merita Gay.It con la quale Arcobaleno ha avuto incomprensioni poi rientrate in una normale dialettica democratica che ha infine consentito alla testata di prodigarsi per la migliore riuscita del Pride.

Nel complesso, quindi, Arcobaleno non si sente di accettare le bizzarre accuse di Schena che rigetta considerando che l’impegno dei nostri militanti ha fatto in modo che Milano avesse il suo primo Pride e che esso fosse entusiasmante ed indimenticabile, nonostante l’evidente boicottaggio silente della stampa, di buona parte delle istituzioni, e di quella parte di realtà commerciali gay che non hanno visto nell’amministrazione del Pride da parte di Arcobaleno la solita tranquilla fonte di lucro alle spalle dei finocchi.

Marco Volante
Coordinamento Arcobaleno

da Paolo Ferigo
Ci spiace leggere parole così avvelenate dette da una persona che dovrebbe invece rallegrarsi per il successo della manifestazione di Milano.

Pare un controsenso dichiarare che durante il Pride la "concorrenza" dovrebbe essere messa da parte e nello stesso tempo lamentarsi che un "concorrente" sia stato "preferito".

Si parla di gestione "parziale", di rifiuto all’ammissione della rivista Guide Magazine all’interno di Arcobaleno, di esclusione di alcune realtà commerciali a favore di altre.

Sono tutta una massa di calunnie infondate che non ci toccano ma ci fanno capire di che pasta sono fatti quelli che le dicono.

Il coordinamento Arcobaleno è formato da un gruppo di Associazioni gay lesbo trans senza scopo di lucro, pertanto, se mai ci fosse stata la richiesta di Guide Magazine di farne parte, e a me non risulta essere giunta, questa non sarebbe stata giustificata. Nessuna realtà commericale è rappresentata all’interno di Arcobaleno.

Tutte le realtà gay lesbo trans di Milano, commerciali o meno, erano da tempo a conoscenza dell’esistenza del progetto Pride 2001 Milano, sia perché direttamente informate sia perché se ne parlava un po’ ovunque nell’ambiente glt.

Sono state fatte negli ultimi quattro mesi almeno tre riunioni allargate a chiunque volesse partecipare, ma ben pochi hanno raccolto l’invito (l’Ente Nazionale Sordomuti e il Pink).

E’ stata organizzata anche una riunione specifica per le realtà commerciali, della quale erano stati TUTTI informati, ed alla quale erano stati TUTTI invitati, ma alla quale hanno partecipato solo quattro di Milano: Querelle, Castro, Sottomarino Giallo, Thermas. Pochi, e sottolineo pochi, altri hanno giustificato l’assenza con altri impegni pur dichiarando di voler collaborare, cosa che poi è successa.

Tutti gli altri o ci hanno snobbato o ci hanno sbattuto letteralmente la porta in faccia.

Senonché ad un certo punto si devono essere resi conto che non stavamo scherzando e si sono buttati a pesce cercando di sfruttare l’evento e la fatica altrui per i loro fini (economici).

La presenza all’interno del programma era concessa a fronte di un contributo per la copertura delle spese di organizzazione, e quando si parla di spese di organizzazione non ci si riferisce a viaggi o cene di piacere, ma al costo del palco, della SIAE, della pubblicità al Pride ecc ecc.

Alcune di queste realtà commerciali così "sensibili", che chiedevano notizie per poter far partecipare un loro carro, alla richiesta di un contributo per coprire i costi SIAE (200.000 lire!) hanno risposto che il carro non avrebbe avuto la musica! (cosa poi risultata falsa).

In un altro caso alla richiesta specifica: "Allora non sostenete il Pride?" la risposta è stata semplicemente "No! Non ci interessa."

Il mondo commerciale gay ha effettivamente subito una rottura sul Pride 2001 Milano tra quelli che hanno creduto in noi e ci hanno aiutato e quelli che non ci hanno creduto e ora ci attaccano.

Forse qualcuno pensa che Arcobaleno sia costituita da professionisti che lavorano otto ore al giorno per l’organizzazione dei Pride. Bé, non è così. Siamo tutti volontari che hanno dedicato tutto il loro tempo libero, ed in alcuni casi anche di più, per riuscire a far funzionare la manifestazione.

Quindi le grandi signore che ora gridano allo scandalo dovrebbero essere un po’ più umili e ammettere che avrebbero potuto alzare il loro dorato culo senza aspettare richieste in carta bollata.

Se poi queste signore continueranno a criticare e minacciare "la risposta che si meritano" (alla faccia della collaborazione) vorrà dire che saremo più espliciti con i dati, locale per locale, rivista per rivista, ovviamente con i relativi nomi di come sono andate realmente le cose.

Per chiudere, una considerazione: noi non abbiamo attaccato pubblicamente nessuno, e avremmo potuto, ma ci siamo preoccupati di fare il Pride e ci siamo riusciti; altri, che di sforzi ne hanno fatti molto pochi, hanno risparmiato le forze per poter aprire la bocca e dar aria alle tonsille, autogiudicandosi migliori senza peraltro poter vantare nessun risultato analogo.

La nostra coscenza è limpida, quella degli altri non ci riguarda.

Ai posteri l’ardua sentenza, noi abbiamo altre priorità da portare aventi, la lotta non è finita.

Paolo Ferigo
portavoce di Arcobaleno