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Australia: il primo ministro annulla le unioni gay

Il primo ministro australiano John Howard ha deciso di usare i poteri federali per abrogare la legge che riconosceva le Unioni Civili recentemente approvata nel Territorio della capitale.

CANBERRA – Il primo ministro conservatore australiano John Howard ha deciso di usare i propri poteri federali per abrogare la recente legge che ha introdotto le Unioni Civili nel territorio della capitale australiana (ACT) Canberra. Per giustificare la sua azione Howard ha detto che le legge approvata qualche settimana fa nell’ACT era «un evidente tentativo di equiparare le unioni civili con il matrimonio» e che questo «attacco all’istituzione del matrimonio» non è accettabile. Il primo ministro australiano è fedele allineato con le posizioni dell’attuale amministrazione americana e con questa alleata sin dall’inizio anche nella guerra in Iraq. Sul fronte dei diritti delle coppie omosessuali Howard ha evidentemente messo in atto le “direttive” vaticane, attuando una strategia che rispecchia quella tentata da Bush con Congresso degli Stati Uniti, ovvero un intervento del governo federale per impedire ad ogni Stato di poter riconoscere autonomamente le unioni tra persone dello stesso sesso. In Australia la sua situazione è per certi aspetti simile a quella statunitense ma ci sono tuttavia delle differenze in quanto il Commonwealth federale ha meno poteri di interferire con le decisioni degli stati di quanto non ne abbia nei confronti dei Territori. Per questo è prevedibile che adesso la pressione si sposterà verso i singoli stati, cercando di fare approvare legislazioni pro Unioni Civili per vedere quello che farà il governo centrale.
Per il momento il ministro della giustizia dell’ACT, Simon Corbell, è furioso contro l’ingerenza di Howard e ha definito come «omofobo» il suo governo, aggiungendo che farà appello al Governor General, il Capo dello Stato. Dall’opposizione il leader dei Verdi Bob Brown ha detto che il suo partito proporrà una mozione per cercare di bloccare il provvedimento del governo, ma perché questa mossa riesca avrà bisogno del sostegno dei Laburisti, che nel 2004 votarono con il governo conservatore per introdurre una clausola che specificasse che il matrimonio può essere solo tra un uomo e una donna. Per quanto riguarda i portavoci dei movimenti LGBT, Lesbiche Gay Bisessuali e Transgender, Rod Swift dell’Australian Coalition for Equality ritiene che «la stragrande maggioranza degli australiani vuole che le coppie dello stesso sesso siano riconosciute dal governo, non discriminate ed emarginate» e Ron Thiele, della lobby per i diritti di gay e lesbiche nello Stato di Victoria, ha bollato il governo guidato da Howard come «uno dei più discriminatori del mondo avanzato.» (RT)