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Bacio al Colosseo, i due giovani andranno a processo

Saranno processati per atti osceni i due giovani fermati lo scorso anno per essersi scambiati un bacio. Il PM ha creduto alla versione dei carabinieri che dissero di aver visto un rapporto orale.

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Atti osceni in luogo pubblico. È l’accusa per la quale saranno processati Michele F. e Roberto L. (rispettivamente di 36 e 28 anni), i due giovani gay sorpresi dai carabinieri nel luglio dello scorso anno, a Roma, nei pressi del Colosseo, a scambiarsi effusioni giudicate contrarie alla pubblica decenza. Chiusa l’inchiesta, il pm di Roma, Pietro Pollidori, ha citato direttamente in giudizio la coppia.

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I fatti risalgono al 27 luglio dello scorso anno. Secondo l’accusa, i due furono sorpresi durante un vero e proprio rapporto orale, e non a scambiarsi un bacio come loro stessi hanno sostenuto a Gay.it. Secondo i due, che sono rappresentati dall’avvocato Daniele Stoppello, di Arcigay Roma, si stavano solo baciando dopo una serata trascorsa insieme con amici nella ‘Gay street’ di San Giovanni. Poi, una volta scese le scale in direzione del Colosseo per recuperare il loro motorino, ci fu il bacio. I carabinieri li sorpresero e li identificarono. Per i militari la pattuglia vide non un semplice bacio, ma un vero rapporto orale in un luogo aperto al pubblico. Circostanza che avrebbe in ogni caso richiesto l’intervento dei militari anche se si fosse trattato di una coppia eterosessuale.

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L’avvocato Stoppello ha dichiarato: «Ero convinto che l’indagine si concludesse con una richiesta di archiviazione. Avevamo chiesto agli inquirenti di acquisire le immagini della videoregistrazione fatta dalle telecamere posizionate in prossimità della scalinata d’accesso al Colosseo, da cui sarebbe emersa l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria. La nostra istanza, però, non è stata accolta perché l’acquisizione della videoregistrazione è stata ritenuta dalla procura attività complessa, dall’esito incerto e non proporzionata all’oggetto del procedimento. È rimasta priva di riscontro anche la nostra richiesta all’assessorato alla sicurezza del comune di Roma, che gestisce il servizio delle telecamere».

Il fermo dei due ragazzi suscitò dubbi e perplessità e il 2 agosto 2007 fu organizzato da Arcigay un Kiss-in, ovvero un «bacio pubblico di tutte le coppie gay e lesbiche della Capitale, per ricordare che baciarsi non è un reato».

Michele e Roberto dovranno presentarsi il 24 febbraio davanti al tribunale monocratico per la prima udienza.