Bagnasco, Avvenire e il Forum delle Famiglie: tutti contro il Registro - BAGNASCO UNIONI GEbase 1 - Gay.it Archivio

Bagnasco, Avvenire e il Forum delle Famiglie: tutti contro il Registro

All’indomani dell’approvazione da parte della giunta genovese del Registro delle unioni civili si scatena la polemica sul fronte cattolico guidato dal cardinale Bagnasco: “Indebolisce la famiglia”.

Bagnasco, Avvenire e il Forum delle Famiglie: tutti contro il Registro - BAGNASCO UNIONI GEf1 - Gay.it Archivio

A poche ore dall’approvazione da parte della giunta genovese del Registro delle unioni civili , arrivano puntuali gli attacchi da parte del mondo cattolico guidato, in questo caso, dal Cardinale Bagnasco in Persona. Il capo della Conferenza Episcopale Italiana, infatti, ha dichiarato che “indebolisce l’istituto familiare, unico soggetto di diritto in quanto coppia, secondo il nostro ordinamento, senza guadagnare nulla sotto diversi punti di vista”.
Il capo dei vescovi italiani ha poi continuato ricordando che “la posizione dei vescovi italiani è nota” perché “non potenziare o addirittura indebolire la famiglia in qualunque modo e a prescindere dalle intenzioni di ciascuno significa veramente indebolire e rendere più fragile la società intera e rendere più incerte le persone, basta pensare soltanto all’educazione dei figli”. Insomma, il cardinale non ha dubbi ed è convinto che la decisione della giunta guidata da Marco Doria “non sia un fatto positivo” .

Bagnasco, Avvenire e il Forum delle Famiglie: tutti contro il Registro - nota registroBASE - Gay.it Archivio

Bagnasco, però, è in buona compagnia, dato che anche il Forum delle Famiglie si è schierato contro il Registro definendo il provvedimento “vuoto e ideologico” e sostenendo che questo dimostrerebbe “distanza dell’amministrazione comunale dai veri problemi della popolazione genovese, soprattutto delle famiglie con figli, che stanno vivendo momenti assai difficili”, dimenticando che ci sono anche molte coppie di fatto, gay ed etero, con figli che attraversano un periodo non facile.
Oggi, poi, a supportare l’attacco al provvedimento genovese arriva anche l’Avvenire secondo cui con l’istituzione del Registro Genova “si adegua al peggio”. Nel corsivo pubblicato oggi senza firma, il quotidiano dei vescovi italiani sostiene che “i registri delle cosiddette unioni civili appartengono a questa categoria, quella di iniziative demagogiche che hanno un prezzo insostenibile”. Il corsivo continua: “Costano economicamente perché sottraggono risorse preziose alle famiglie fondate sul matrimonio e aperte alla vita. Costano culturalmente, perché diffondono la falsa convinzione che il ‘per sempre’ del matrimonio possa essere posto sullo stesso piano di chi si registra in Comune con un impegno a tempo determinato”.

Bagnasco, Avvenire e il Forum delle Famiglie: tutti contro il Registro - napoli registroF4 - Gay.it Archivio

Al Forum delle Famiglia risponde Arcigay Genova con un comunicato firmato dalla presidente Lilia Mulas che ricorda come “l’istituzione del Registro non impedirà che il Comune di Genova faccia per le famiglie tutto quanto è in suo potere fare, anzi costituirà un piccolo passo avanti per restituire a tutte le famiglie le attenzioni che meritano”. “Le coppie di fatto etero o same sex – spiega ancora Mulas – sono afflitte dagli stessi problemi delle famiglie tradizionali, oltre alle discriminazioni subite”.
“Spiace che il cardinale prenda degli svarioni giuridici – aggiunge Damiano Fiorato, avvocato dello sportello legale di Arcigay Genova – evidentemente è mal informato sulla natura giuridica dei registri delle coppie di fatto e sull’attestazione anagrafica, già prevista da una norma dello stato. Forse il Cardinale confonde il matrimonio canonico con altri istituti previsti dalle leggi dello Stato”.
Sulle polemiche sollevate dal Forum delle Famiglie, poi, dice la sua anche Valerio Barbini, della segreteria nazionale di Arcigay. “Se la preoccupazione non dichiarata fosse legata a un riconoscimento delle coppie lesbiche e gay i detrattori del registro possono rilassarsi – precisa Barbini -. Per quanto riguarda il giusto riconoscimento della piena parità alle coppie lesbiche e gay serve molto altro ovvero l’accesso all’istituto del matrimonio. Che i registri siano altro rispetto al matrimonio tra persone dello stesso sesso lo dimostra la recente esperienza milanese, che ha visto iscriversi per i due terzi coppie eterosessuali”.