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BARCELLONA: BELLEZZE E SAPORI

Una splendida meta gay, vista dagli occhi di una attenta conoscitrice

Barcellona è una città il cui sapore vi rimarrà dentro. Difficile descriverla, le parole combattono fra loro per non cadere nei soliti luoghi comuni, si accavallano e lottano per cercare di restituirvene almeno uno spicchio di atmosfera.

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Andateci con un registratore, se potete. Accendetelo quando passeggiate. Peccato non esista un apparecchio per catturare i profumi, le puzze, i sapori forti, la delizia di certi dolci tipici. Attivate i vostri sensi, rendeteli ricettivi.

E’ il capoluogo della Catalogna e il suo agglomerato urbano supera oggi i tre milioni di abitanti. La città vecchia, a forma di trapezio, sorge vicino al porto. Ha conservato le strette viuzze, nelle quali vi consiglio di passeggiare senza una meta precisa, lasciandovi trasportare dagli odori, da idiomi di tutti i tipi che vi faranno persino dimenticare di essere in Europa, dai colori degli abiti dei passanti e da una certa euforia, innegabile, anche se così spesso celebrata. Restate in silenzio. Immergetevi dentro la città, perdetevi. Lasciate che rimanga l’azzurro del cielo, la luce limpidissima. Vivete fino in fondo lo stravolgimento completo di tutte le regole che normalmente scandiscono e strutturano le vostre giornate.

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La città vecchia è attraversata anche da alcune grandi arterie, tra cui le famose "ramblas", nel quartiere dove si trovano quasi tutti i monumenti maggiori. Informatevi sui giorni in cui c’è il mercato dei fiori, e sarete incantati da uno spettacolo senza paragoni, un mare di profumi e di colori che si mischiano all’aria acquosa e leggera, una meraviglia che vi farà sentire partecipi di una oltraggiosa, indimenticabile, esplosione di bellezza. Non lontano c’è anche la casa di Mirò, con il pavimento fatto da lui. Sarà come entrare in una moschea pagana, fatta di visioni infantili e di immagini leggere come una fiaba.

Sulle " ramblas" la notte non finisce mai, sembra un luogo comune ma io l’ ho sperimentato. E’ stato detto, infatti, che la notte catalana inizia con l’aperitivo ("salir de copa") e termina solo la mattina dopo, quando l’ultimo bicchiere di una notte che ha offerto ogni sorta di piaceri, si mescola con i primi cappuccini dell’alba. E’ come se il tempo assumesse una diversa cadenza. E’ la movida, il sesso, il profumo delle frittelle al miele, tutto ciò che regala una città goduriosa e un po’ filibustiera. Sulle "ramblas" personaggi di tutti i tipi, turisti, curiosi, ma è anche il trionfo del "trash sex": travestiti invitanti con splendidi seni gonfi come palloni, prostitute di tutte le nazionalità, marchettari in attesa. Locale di show molto hard ma anche estremamente raffinato è il Bagdad che, dal libro culto del turismo a luci rosse,

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"The sex maniac diary" è stato definito come il miglior teatro del sesso del mondo. La fondatrice è Juani De Lucia, considerata una delle principesse delle notti iberiche, e si trova in Conde De Asalto 103. Due show ogni notte, fino alle quattro del mattino. Altro posto da non mancare è il Coco privee, (Balmes 51) dove uomini e donne possono ammirare estasiati superbi ragazzotti (anche piuttosto disponibili) impegnati in spettacoli di striptease; e di certo fate una visita al Pacha (Barcelò 49), aperto tutti i giorni fino alle 5, nei fine settimana fino a mattino avanzato. Come il suo omonimo di Ibiza è un luogo magico e interessante.

La città è tutta bella, anche perché è diversa da quartiere a quartiere, una specie di torta millefoglie.

Gli antichi bastioni sono stati sostituiti da una cerchia di viali, al di là dei quali si stende la città nuova, Ensanche, costruita su pianta quadrangolare, notevole e affascinante esempio di urbanistica moderna. Punto di incontro fra la città vecchia e la nuova è la piazza di Catalogna, molto bella, centro di affari importanti e di attività produttive.

Per quello che riguarda i locali prettamente gay, ce n’è uno straordinario, il più "in" di Barcellona", il Gris (Calle Riera de sant Miguel 59), aperto dalle 22 alle 3.00. Accogliente, affollato, pieno di splendidi ragazzi, offre spettacoli dal vivo veramente hard una volta a settimana.

Da segnalare anche l’Imagine, se pur meno interessante, (calle Mariano Cubì 4), aperto dalle 20 alle 2.00. E’ un bar gay frequentato anche da molte lesbiche e ultimamente da un pubblico transgender e fluttuante. Ricordatevi di suonare il campanello all’ingresso, ci sono buttafuori abbastanza irritabili.

Io vi consiglierei di esplorare i locali, i piccoli ristorantini vicino al porto dove si mangia splendidamente a prezzi quasi ridicoli, di penetrarne lo spirito della città vivendola interamente, senza risparmiarvi, camminando a piedi. Ma non mancate la chiesa della Sagrada Famiglia e il parco Guell di Gaudì, che meritano davvero una visita.

E un consiglio un po’ trash?

Un giro in battello sul porto. E’ da turista senza risorse e può sembrare un po’ deprimente, lo so, ma io l’ ho fatto, e vedere dal mare il tramonto che scendeva sulla città è uno spettacolo che non ho dimenticato.

di Francesca Mazzucato