Roberto Benigni entra nella polemica sul brano Luca era gay di
Povia. Senza mai nominarlo. Il comico toscano si è spinto in una difesa accorata dell’omosessualità e degli omosessuali "contro tutti coloro che li hanno sempre condannati" ha detto Benigni. "Sono finiti nei campi di concentramento per il solo fatto di amare". "Pensate se la storia fosse stataall’inverso – ha spiegato Benigni al pubblico in sala e all’Italia intera – e se fosse successo agli eterosessuali: se un uomo fosse stato messo in un campo di concentramento perché amava una donna cosa avremmo detto?".
Benigni ha poi ricordato "le tante cose che i gay ci hanno donato negli anni. Potrei citare almeno 500 omosessuali celebri" ha detto il comico. Fra questi si è poi soffermato su uno in particolare, il poeta inglese Oscar Wilde, processato e imprigionato con una condanna di sodomia. Benigni ha recitato a memoria una lunga lettera fra quelle che Wilde aveva fatto recapitare al ragazzo amato dalla prigione dove scontava la sua pena. Alla fine una standing ovation ha salutato le parole di Benigni che ha lasciato il teatro fra gli applausi del pubblico.
Una vera e propria lezione di rispetto quella di Roberto Benigni dal palco dell’Ariston che provocherà prevedibili polemiche, anche politiche.