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Bersani: “Coppie gay e lotta all’omofobia nel programma Pd”

Il segretario del Pd ha presentato oggi la Carta d’Intenti con i punti su cui il partito incentrerà la campagna elettorale e l’azione di governo: “Riconosceremo guiridicamente le coppie gay”.

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La Dichiarazione di Intenti del Pd “Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”. Nella Carta d’Intenti presentata oggi dal segretario del Pd Bersani, le coppie gay ci sono, al punto 9.
Per i Democratici e i Progressisti, si legge nel documento, “la dignità della persona umana e il rispetto dei diritti individuali sono la bussola del mondo nuovo e la cornice generale entro cui trovano posto tutte le nostre scelte di programma”. “La storia per altro insegna, e questa crisi lo conferma, che non esiste una gerarchia dei diritti e che l’azione per il loro riconoscimento e la loro affermazione vive di una tensione continua sul piano politico e sociale. In particolare, noi guardiamo oggi nel mondo alla lotta di popoli interi per la difesa dei diritti umani, a iniziare da quelli delle donne. E crediamo sia compito della politica, dei Parlamenti e dei governi affermare l’indivisibilità dei diritti: politici, civili e sociali. Anche su questo terreno l’Europa è per la politica dei singoli Stati un riferimento essenziale”.

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“A partire dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea proclamata per la prima volta a Nizza nel 2000 e dal Piano europeo di contrasto alle discriminazioni- continua il testo -: di genere, orientamento sessuale, etnia, religione, età, portatori di differenti abilità. Nel nostro caso questo significa l’impegno a perseguire il contrasto verso ogni violenza contro le donne e a una legge urgente contro l’omofobia. Sul piano dei diritti di cittadinanza l’Italia attende da troppo tempo una legge semplice ma irrinunciabile: un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura”.
Sono solo alcuni dei passi salienti del discorso fatto da Bersani oggi che mette i puntini sulle “i”, come si dice, a proposito di diritti civili, anche delle coppie gay, e di lotta all’omofobia.

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Le reazioni interne e delle associazioni ”Noi siamo la dimostrazione evidente di un partito che discute e poi decide. Bersani ha ascoltato e fatto la sintesi – commenta soddisfatta Anna Paola Concia -. Sono molto contenta. I diritti di un lavoratore (la dichiarazione parla anche di lavoro, ndr) sono importanti tanto quanto quelli di una coppia di donne o di uomini che si vuole costruire una famiglia. Chi si alleerà con noi deve avere ben chiara questa cosa”. E per scendere nel dettaglio proprio delle alleanze, l’onorevole aggiunge: ”Casini maldestramente ha detto cose che non condivido assolutamente e che reputo offensive. Enzo Carra invece ha detto che i diritti delle coppie gay vengano garantiti. Noi ci presenteremo agli alleati con dei punti fermi. Non siamo noi a dover decidere”.
Positive anche le parole del senatore Ignazio Marino. “Sul tema dei diritti – osserva Marino – (Bersani) è stato chiaro: sulle unioni civili dobbiamo allinearci al resto d’Europa, dove sono state adottate normative che garantiscono e tutelano i diritti di tutte le coppie, comprese quelle omosessuali”.

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Anche Aurelio Mancuso, che insieme ad Andrea Benedino nei giorni scorsi ha ripreso la tessera del Pd, consegnata insegno di polemica durante la famosa assemblea nazionale di qualche settimana fa, commenta positivamente il documento presentato da Bersani. “La Carta d’intenti contiene per la prima volta, tra i dieci punti qualificanti il tema dei diritti – ha dichiarato Mancuso che è anche presidente di Equality Italia -. E’ molto importante che, come avviene per tutti i partiti democratici e progressisti, il Pd denunci che non vi sono gerarchie tra i diritti sociali e quelli civili”. “Questa visione  – conclude Mancuso – è un’ottima base di confronto con tutte le espressioni che nella società s’impegnano sul tema dei diritti, dal riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali alla cittadinanza italiana per i bambini delle persone immigrate”.
Secondo l’associazione radicale Certi Diritti, il passo di Bersani “è molto importante. Speriamo che la Presidente del Pd Rosy Bindi ora non lo smentisca e non si inventi tesi giuridiche sul fatto che il riconoscimento dell’uguaglianza impone modifiche costituzionali”.

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l’Idv: “Adesso si votila legge” ”Finalmente anche il Pd, per bocca di Bersani, ha una posizione in materia di diritti delle coppie omosessuali – interviene Franco Grillini, responsabile dei diritti civili per l’Idv -. A quanto pare di aver capito Bersani parla di un generico riconoscimento giuridico in riferimento alla sentenza della Corte costituzionale”. “Verrebbe da dire: sempre meglio di niente – conclude Grillini ricordando le posizioni molto più avanzate di Hollande e Obama -. In ogni caso la presa di posizione di Bersani conferma ciò che l’Idv va dicendo da tempo: la questione dei diritti civili è uno dei temi portanti della politica italiana e sarà al centro del dibattito in vista delle prossime elezioni politiche”. 

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Più drastico il segretario del partito, Antonio di Pietro che ricorda che “l’Idv ha già depositato in Parlamento un disegno di legge che prevede il riconoscimento per le coppie di fatto e rispetto all’autodetrminazione. Invece di continuare a scrivere fogliettini di buoni propositi, si metta all’odg la discussione di disegni di legge già presenti. Siamo stufi di vedere conferenze stampa in cui si raccontano storie e poi in parlamento si vota una fiducia per non votare il provvedimento”.

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L’Udc possibilista e l’appello al Family Day del Pdl “Noi siamo favorevoli al riconoscimento dei diritti individuali, ma siamo chiaramente contrari al matrimonio tra omossessuali che tra l’altro non è permesso dalla Costituzione – è il commento di Rocco Buttiglione, Udc -. Esiste però uno spazio intermedio, coperto dagli articoli 2 e 3 della Carta: ovvero quello che prevede la possibilità di dare vita a delle libere associazioni che meritano una loro tutela. Ma anche su questo punto dobbiamo muoverci con molta cautela perché in altri Paesi si è cominciato così e si è arrivati a costituire associazioni che sono diventate praticamente uguali al matrimonio solo che non vengono chiamati così”.

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Nettamente contrario, invece, il deputato del Pdl e presidente dei Cristiano Riformisti Antonio Mazzocchi che lancia un appello ai cattolici del Family Day contro quelo che secondo lui è il pericolo del matrimonio gay.  ”Con una vittoria di Bersani e della sinistra tra 8-9 mesi si inizieranno a celebrare migliaia di unioni gay – dichiara preoccupato il deputato -. Noi cattolici esprimiamo preoccupazione perché mai come oggi la sinistra ha dimostrato di voler approvare tanto a livello locale, quanto con una legge nazionale, il riconoscimento delle coppie gay”. “‘Per questo chiederemo a tutti i cattolici di mobilitarsi con quello stesso spirito che ci ha portato qualche anno fa a scendere in piazza con il family day – annuncia – per chiedere alle forze moderate di lavorare per sostenere delle proposte alternative alle coppie gay di Bersani. Faremo fronte comune a difesa della famiglia naturale”. Dal suo partito gli fa eco Maurizio Lupi che, dopo aver ribadito che è anche su questioni valoriali come le coppie gay che si vede la differenza tra Pd e Pdl si chiede: “Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano Rosy Bindi e Pier Ferdinando Casini che da tempo si lascia corteggiare dal Pd”.