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BOLOGNA: NUOVI DIRITTI GLBT

Nasce nel capoluogo emiliano lo sportello della CGIL dedicato ai lavoratori e alle lavoratrici omosessuali e transessuali. Per sconfiggere mobbing, pregiudizi e disoccupazione.

BOLOGNA – Transgender invece di transessuale. Perche’ e’ bene sottolineare la condizione culturale e mentale della persona, non quella sessuale. La battaglia contro il pregiudizio per l’affermazione del diritto alla diversita’ si combatte iniziando, per esempio, a “misurare” le parole. Per questo il primo atto concreto dell’ufficio “Nuovi Diritti”, che la CGIL regionale dell’Emilia Romagna ha varato oggi assieme ad Arcigay, Arcilesbica e Movimento Identita’ Transessuali, e’ un glossario (“per pensare bene e parlare meglio”) da diffondere nei luoghi di lavoro.
Uno strumento che puo’ servire a sgomberare subito il campo da tanti termini scorretti ancora in uso. “Questo, tuttavia, non e’ che il primo passo – afferma Gigliola Toniollo, responsabile dei Nuovi Diritti per la CGIL nazionale – nella lotta intrapresa contro il pregiudizio che ancora si annida nelle pieghe della societa’, insinuandosi subdolamente perfino nei luoghi di lavoro, come emerge dai tanti casi denunciati da omosessuali e transgender”.
Il glossario rientra, infatti, nella campagna di informazione e formazione su diversita’, diritti, discriminazione e mobbing lanciata all’interno del programma dello sportello. Nato sull’onda delle esperienze condotte in altre regioni dalla CGIL nazionale, l’ufficio di Orientamento per i Nuovi Diritti si pone l’obiettivo di promuovere e coordinare anche in ambito regionale le attivita’ di servizio e tutela delle persone gay, lesbiche e transessuali contro mobbing e discriminazioni sul luogo di lavoro.
Come comportarsi di fronte alle vessazioni da parte dei colleghi e dei superiori? Cosa rischia una transessuale a vestrisi da donna sul luogo di lavoro? A queste, come ad altre domande, rispondera’ il personale formato da CGIL nell’ambito del progetto “Be Equal – Be Different”, percorso formativo per funzionari e delegati sindacali di educazione alla diversita’ e alla individuazione delle forme di discriminazione e mobbing.
Un nuovo fronte di intervento per l’Ufficio Nuovi Diritti sara’ la diffusione nelle Camere del Lavoro della Regione di sportelli di servizio dedicati, sulla stessa linea di quello aperto ufficialmente a Bologna. Il punto piu’ difficile dell’intero programma riguarda, pero’, l’ingresso nel mercato del lavoro, in particolare per le persone transessuali. “E’ importante mettere attorno ad un tavolo – spiega ai giornalisti Fausto Viviani, del dipartimento stato sociale della CGIL regionale – la Regione, il mondo delle imprese pubbliche e private per costruire progetti ad hoc”.
Soddisfazione nel mondo delle associazioni, che gia’ nello scorso luglio avevano firmato con il sindacato un protocollo d’intesa. “Con questa iniziativa, un vero e proprio atto di coraggio, il sindacato si pone come interlocutore per tutti i cittadini – sottolinea Marcella Di Folco del MIT, Movimento Italiano Transessuali – purtroppo i nostri diritti, legalizzati dal parlamento, non sono riconosciuti dalla cittadinanza”.