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Bologna Pride: inizia il conto alla rovescia

Decine di migliaia i partecipanti attesi sabato nel capoluogo emiliano per la manifestazione dell’orgoglio lgbt. In chiusura, concerto degli Alcazar, poi la festa. Gli ultimi eventi in programma.

Gli organizzatori non fanno numeri, ma sono almeno diverse decine di migliaia i manifestanti attesi sabato 28 giugno a Bologna per il Pride nazionale. Un corteo nutrito da oltre 40 autobus provenienti da tutta Italia (Ancona, Bergamo, Genova, Grosseto, Livorno, Napoli, Perugia, Pisa, Trieste, Brescia, Rovigo, Catania, Pistoia, Torino, Verona, Firenze, Vicenza, Bolzano, ma si sono organizzati persino dalla Sicilia e dalla Sardegna) a cui si aggiungeranno i tantissimi che preferiscono arrivare nel capoluogo emiliano in treno. Impossibile fornire i recapiti di tutti coloro che hanno organizzato viaggi collettivi: molti si possono trovare presso i comitati locali Arcigay oppure contattando direttamente gli organizzatori del Bologna Pride. Per tutti, l’appuntamento è in piazza di Porta Ravegnana alle ore 14.00. Dalle due torri partirà il corteo a piedi che percorrendo via Castiglione arriverà ai Giardini Margherita. Qui, alle 15.30, si aggiungeranno i 30 mezzi motorizzati che percorreranno i 5,5 Km di percorso. La manifestazione si concluderà in Piazza VIII agosto (orario previsto 18.30) dove è stato allestito il palco sul quale Vladimir Luxuria è stata chiamata a presentare i vari interventi: escluse dal palco le personalità politiche, ad intervenire – per scelta degli organizzatori – oltre ai portavoce Pride, le associazioni gay lesbiche e transessuali, la Cgil ed i rappresentanti delle realtà sociali che hanno realmente affiancato il movimento. A seguire gli Alcazar in concerto. Gay.it ovviamente sarà alla sfilata e fin dal tardo pomeriggio potrete trovare online immagini e notizie dalla manifestazione.

La serata proseguirà dalle 22 al Parco Nord (Via Stalingrado 83), dove avrà luogo l’Official Pride Party, con la partecipazione di Alessandro Fullin e Electric Indigo, Costantino della Gherardesca e Filippo Nardi, Ennio Marchetto ed Ellen Allien e tanti altri, fino al mattino!

Se siete abituati alle popolari show-girl che in questi anni hanno fatto da madrine ai Pride, Bologna ha in serbo per voi una sorpresa: quest’anno la madrina della manifestazione sarà Margherita Hack^l, l’astrofisica nota anche per le sue posizioni in difesa della laicità. Mentre per l’inno ufficiale, gli organizzatori hanno scelto il brano ‘Tango diverso’ concesso con gioia dalla vedova dell’autore Totò Savio, autore di testi fortunatissimi come “Maledetta primavera”. Brano che per chi non lo ricordasse faceva da sottofondo musicale ad un provocatorio tango tra Renato Pozzetto (nei panni dell’integerrimo operaio comunista) e Massimo Ranieri (nei panni del giovane gay), interpreti di La patata bollente, film del ’79 di Steno.

Per tutti coloro che arrivano in anticipo a Bologna, ci sono ancora alcuni appuntamenti da non perdere nell’intenso calendario del Pride, nel quale si sono succeduti 60 eventi in 60 giorni. Stasera, giovedì 26 giugno, alle 21.15 a Teatri di Vita la proiezione di Improvvisamente l’inverno scorso, il documentario sulle unioni di fatto omosessuali di Gustav Hofer e Luca Ragazzi che ha conquistato critica e pubblico. Alle 22, in piazza Maggiore, la proiezione del film Tutto su mia madre di Pedro Almodovar che anticipa il ricco programma di “Sotto le stelle del cinema” , la rassegna estiva della Cineteca di Bologna, che inizierà il prossimo 7 luglio. In pratica, un contributo della città all’atmosfera del Pride.

Domani 27 giugno, invece, dalle ore 16:00 presso l’Aula Magna di Santa Cristina (via del Piombo 5, Bologna), il convegno “Elementi di critica trans”, con Porpora Marcasciano, Laurella Arietti, Leila Daianis, Nicole De Leo e Marcella Di Folco. Alle 23, saliranno sul palco dell’Estragon di via Stalingardo le partecipanti alla decima edizione di The Italian Miss Alternative, il defilè ideato 15 anni fa dalla Maison du Cassero per la raccolta fondi in beneficenza alle associazioni che si occupano di lotta all’Aids. In questa occasione, il Cassero chiederà al sindaco di Bologna Sergio Cofferati l’intitolazione della piazza giardino che in questi mesi si sta realizzando tra la Salara e il Mambo, in via Don Minzoni, a Stefano Casagrande, padre della manifestazione ed icona del movimento omosessuale bolognese.

Infine, fino a domenica 29 giugno, presso lo spazio della Galleria Accursio, si può visitare la mostra “Loud & Proud: il giro del mondo in 80 manifesti italiani e stranieri” a cura del Centro di Documentazione Arcigay “Il Cassero”: un viaggio attraverso le scelte stilistiche e i layout grafici che la comunità lgbt ha scelto per comunicare le proprie istanze, dalla fine degli anni ’70 a oggi, dalla creatività “fatta in casa” delle prime autoproduzioni alle campagne di sensibilizzazione strutturate secondo i moderni codici della comunicazione sociale.

Per tutte le informazioni, è possibile consultare il sito del Bologna Pride.