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Boy Toy: il rimedio migliore per una vecchiaia serena

Vale la pena investire su un bene temporaneo ma appagante come solo un bel ventenne può essere. E se poi morirò assiderato sotto i ponti dopo aver dilapidato tutto per lui, amen, me ne andrò contento

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Io ho iniziato già da qualche anno. Metto via 200 euro al mese vincolati su un conto corrente. Un margine di interessi minimo ma garantito e, se tutto va bene, alla soglia dei 65 anni potrò permettermi un boy toy. Tanto l’Inps l’ha bello che detto: di pensione di qui a 30 anni ce ne sarà pochissima quindi tanto vale investire su un bene voluttuoso, temporaneo e deperibile ma sicuramente appagante come solo un bel ventenne può essere e se poi morirò assiderato sotto i ponti dopo aver dilapidato tutto in profumi e balocchi per lui, amen, almeno me ne sarò andato contento.

E’ certo, infatti, che un toy boy serio e prestante (non una marchetta che ti porti via con 15 euro e un panino con la porchetta) non si sognerebbe mai di andare con un pensionato che arriva a malapena a mille euro al mese. Tolti i soldi per l’affitto, la fisioterapia per l’artrite all’anca e il Viagra, avrebbe poi ben miseri resti da investire per accontentare i capricci del suo giovane trastullo. Quindi, tanto vale essere previdenti fin da oggi e mettere il dovuto da parte.

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Purtroppo io non ho avuto la fortuna in questa vita di diventare un magnate dell’industria né un primo ministro italiano (e a volte i ruoli coincidono) quindi questo scampolo di piacere me lo dovrò conquistare seguendo la faticosa via della formica perché purtroppo la carne fresca va solo dove c’è il benessere economico anche se quello che potrò offrire io sarà di breve durata. Del resto la storia è piena di sodalizi tra ricchi attempati e giovani virgulti. Entrambi sono in possesso di una qualità che all’altro manca: al primo la giovinezza e il vigore al secondo i soldi e l’agiatezza. Quindi non mi viene affatto da storcere il naso né mi si stampano sorrisi sarcastici sulle labbra quando leggo che ad esempio Calvin Klein, che ha la bellezza di 68 anni, si è unito al modello Nick Gruber (nome d’arte "Nick London", ma mi chiedo: se ti devi cambiare nome almeno trovatene uno un po’ più originale di questo, sarebbe come da noi cambiare un Rossi per un Bianchi).

Certo l’espressione del volto non è quella di un’aquila reale ma l’arguzia è un requisito che non si richiede a un boy toy e volentieri si baratta questa con la prestanza, il vigore e un tempo refrattario tra un amplesso e l’altro che sia il più breve possibile. Ma è pur vero che una certa intelligenza, o se vogliamo chiamarla "spregiudicatezza istintiva", a questo Nick va riconosciuta perché Mr CK avrà pure l’età di Nefertari ma è pur vero che la concorrenza dei ventenni per accaparrarsi le grazie (e le carte di credito) della cariatide dorata è comunque spietata e lui l’ha spuntata su tutti. Tra l’altro pare che il ragazzino abbia già un passato di attore. Porno. E pensare che io a 20 anni avevo appena smesso di metterei calzini fatti al tombolo dalla zia di mia madre…

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Calvin ostenta quindi il modellino con lo sprezzo con cui potrebbe sfoggiare una Lamborghini Diablo essendo esso stesso uno status di potere e successo. Del resto lo stilista di mutande è in ottima compagnia e condivide la passione per i ragazzi insieme niente meno che con Giove, che il suo Ganimede se lo andò a catturare sotto sembianza di aquila pescandolo rapacemente come fosse stato un salmone guizzante. Ci sarebbe poi anche quella triste figura di Gustav von Aschenbach di "Morte a Venezia", ma la sua passione per Tadzio è un po’ troppo decadente per i nostri tempi. Ma il preferire i freschi boccioli sembra equamente distribuita al di là e al di qua delle sponde senza fare distinzione di gusti sessuali e senza insistere ancora sul nostro Premier: pensiamo a Briatore e la Gregoraci (certo, mi direte che Elisabetta non è un germoglio di donna ma rispetto a Briatore che sulla carta d’identità ha la data di nascita scritta in numeri romani, direi proprio di sì). La sola differenza semmai è che gli etero se le sposano mentre i gay dopo un po’ li mollano per uno più giovane applicando in amore il concetto del leasing. E cambiando il genere sessuale le cose non cambiano per niente: le donne, potendo, fanno lo stesso come ci ha dimostrato la supertonica Demi Moore con Ashton Kutrcher. Anche se qui la ex signora Willis, essendo il suo boy toy già ricco di suo, ha pensato bene di reinvestire il budget non tanto per comprargli macchine lusso e soggiorni in hotel a 7 stelle ma per rifarsi da capo a piedi spingendosi ben oltre i pioneristici limiti raggiunti nel campo da Cher e Ornella Muti dal momento che, se non sta con te per i soldi, è come minimo un gesto di cortesia rendersi sessualmente appetibile.

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E poi c’è lei la madre di tutte le coguare, l’applicazione einsteniana del concetto che nulla si crea, tutto si reinventa e lo si rifila per originale: Madonna. Dopo un paio di matrimoni "alla pari" negli ultimi anni ha rivolto le sue attenzioni a una serie di ragazzi i quali non giurerei avessero già i testicoli scesi. E conoscendo la sua inclinazione per i ventenni e l’altrettanto forte istinto per le adozioni sicuramente entro breve accorperà le due cose in un’unica operazione lanciando così l’ennesima moda nello star system mondiale

di Insy Loan ad alcuni meglio noto come Alessandro Michetti