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Bufera sugli Scout americani: 25 anni di casi di pedofilia

Più di 15.000 pagine di documenti, 1247 capi coinvolti e migliaia di vittime, senza mai una denuncia alle autorità. La più antica organizzazione scoutistica statunitense rischia di rimanere travolta.

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Dei Boy Scout Of America si è parlato qualche tempo fa per la controversa decisione di chiudere le porte ai ragazzi dichiaratamente gay. Ma negli ultimi giorni l’associazione di scout più antica d’America è tornata a far parlare di sé e, ancora una volta, non in positivo.
Sono venuti alla luce, infatti, una gran quantità di documenti riservati che testimoniano migliaia di casi di abusi da parte dei capi sui ragazzi più piccoli. Abusi mai denunciati dall’associazione che, pure, ne era consapevole ed ha preferito attuare politiche di allontanamento dei molsetatori senza, però, denunciarli alle autorità.
I documenti portati alla luce riguardano gli anni compresi gli anni ’60 e il 1986. Wayne Perry, presidente nazionale dell’associazione, ha tentato di minimizzare la cosa: "Ci sono stati casi in cui alcune persone hanno approfittato della loro posizione per abusare dei ragazzi e, in certi casi, la nostra risposta a questi incidenti e i nostri sforzi di proteggere i giovani sono stati insufficieni, inappropriati o sbagliati. Per i casi in cui persone coinvolte nello scoutismo non sono riuscite a proteggere o, peggio, hanno causato danni ai bambini, porgiamo le nostre più profonde scuse alle vittime e alle loro famiglie".

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I documenti però rivelano una realtà molto più diffusa di alcuni casi. I quotidiani statunitensi parlano di "15 mila pagine che raccolgono accuse di abusi contro 1247 capi scout con migliaia e migliaia di vittime coinvolte". Di fronte a questo fenomeno, tutto quello che l’associazione ha fatto è stato allontanare i capi coinvolti nel tentativo di renderli inoffensivi per gli scout più piccoli. Ma la mancanza di una denuncia ha spesso fatto sì che queste persone continuassero a rivestire il ruolo di educatore in altri contesti o, addirittura, in altre associazioni scoutistiche mettendo così a rischio centinaia di altre potenziali vittime. A riprova di questo ci sono molti altri documenti, tra cui la lettera che il padre di tre ragazzi, vittime di un capo di nome Joe, invia agli altri capi scout dei suoi figli nell’agosto dell 1981, dopo aver visto Joe in un campo scout con altri ragazzi e con indosso ancora il distintivo di cpao.

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"Le vostre rassicurazioni che Joe era fuori dallo scoutismo e che non avrebbe più avuto contatti con l’ambiente sono significate insignificanti – scrive l’uomo -. Vi importa qualcosa della mia angoscia nel vedere il pericoloso ritorno di Joe?".
Il caso è esploso in tutta la sua vastità solo ora, ma alcuni processi erano già stati intentati e vinti da vittime negliannipassati. Nel 2010, ad esempio, un ragazzo ha ottenuto un risarcimento pari a 18,5 milioni di dollari. Il suo avvocato, Kelly Clark, ha commentato: "I segreti sono venuti alla luce", come dire che adesso non è più possibile nascondere una tale vergogna.