Gli 82 milioni di emendamenti di Calderoli e le unioni civili

A rischio la tempistica prevista dal premier Renzi sulle unioni civili?

C’è un algoritmo che – modificando poche parole o punti e vigole – è in grado di moltiplicare quasi all’infinito le possibili combinazioni. Così si arriva alla mole di ben 82.730.460 emendamenti presentati oggi alla riforma del Senato dal senatore leghista Roberto Calderoli (quello che disse “accoltellarli è troppo, però due calci nelle palle ai gay li darei anch’io”…): un vero e proprio record, forse pure mondiale. Secondo la presidente della Commissione Affari Costituzionali Anna Finocchiaro gli emendamenti sono una “caricatura della democrazia“. Ma un numero così alto di emendamenti mette a rischio i tempi stretti nei quali si deve incardinare ed approvare il ddl Cirinnà sulle unioni civili? Forse sì, perché la legge di stabilità arriverà in Senato per la discussione intorno al 19 ottobre ed il premier Matteo Renzi ha già ribadito più volte che sua volontà ferma è quella di approvare quanto prima la riforma del Senato, per poi passare alle unioni civili in attesa proprio della legge di stabilità. E se la discussione in aula sulla riforma del Senato dovesse protrarsi a lungo, allora non ci saranno più i tempi previsti. Per non parlare del tempo e dei soldi persi dagli uffici del Senato per “gestire” la mole incredibile di emendamenti che Calderoli ha presentato: proprio per non votarli uno ad uno (altrimenti servirebbero 157 anni….), tocca a loro accertare i requisiti di ammissibilità, le eventuali duplicazioni e parecchie altre cose, in modo da sfoltirli.