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Camerun: caccia alle streghe contro omosessuali

Politici e uomini di affari camerunensi sono finiti nel mirino dei tabloid locali, decisi a smascherare gli omosessuali presenti nel paese.

ROMA – Politici e uomini di affari camerunensi sono finiti nel mirino dei tabloid locali, decisi a smascherare gli omosessuali presenti nel paese. I direttori delle testate coinvolte hanno dichiarato di voler rendere pubblici quanti hanno “comportamenti devianti”. Al momento, sono circa 50 le personalità indicate dai quotidiani, stando a quanto riferisce oggi la Bbc.
L’omosessualità è vietata per legge in Camerun, dove si può essere condannati fino a cinque anni di prigione. Tuttavia, la campagna lanciata dalla stampa ha sollevato aspre critiche da parte del Consigli di Stato per le comunicazioni. Lo stesso ministro delle Telecomunicazioni, Pierre Moukoko Mbonjo, una delle personalità finite nel mirino dei tabloid, ha minacciato di denunciare le testate coinvolte. “A prescindere da omosessualità o eterosessualità, i rapporti sessuali avvengono nella sfera privata di due persone”, ha detto il ministro.
Finora, nessuno dei 50 nominati ha avuto problemi con la legge: tre di loro, un ministro, un funzionario pubblico e un presentatore radiofonico, hanno smentito l’accusa. L’editore del settimanale ‘L’Anecdote’, Jean Pierre Amougou Belinga, ha difeso titoli apparsi sulla sua testata come “I Gay sono tra di noi”.
“Non possiamo rimanere in silenzio – ha detto Belinga – dobbiamo suonare le campane di allarme. Non ci rammarichiamo di questo e lo faremo ancora, nonostante le numerose minacce di morte ricevute”. I giornali hanno registrato il tutto esaurito, tanto che alcuni rivenditori hanno dichiarato di aver venduto anche le fotocopie.