"L’omosessualità non è un problema da mettere su un baraccone del carnevale con tante persone mascherate da Platinette". Così l’Arcigay ha risposto all’invito a partecipare alla sfilata di Carnevale di Sciacca insieme al carro intitolato "Un mondo diverso" che ha al centro un pupazzo raffigurante Platinette.
"In questo momento – dice Agostino de Caro, neoeletto segretario provinciale dell’associazione – abbiamo bisogno di fare lotte serie, se ci mettiamo su un carro di carnevale rischiamo di perdere il rispetto della gente".
A niente sono servite le precisazioni del gruppo che ha realizzato il carro, che hanno tenuto a sottolineare il loro intento: sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone lgbt, seppure con un approccio leggero e folcloristico come può essere una sfilata di Carnevale.
Oltre al pupazzo posto al centro del carro, anche tutti i componenti del gruppo si travestiranno imitando Platinette che tra i primi ha portato in TV in maniera plateale e sicuramente vistosa, l’omosessualità.
I quotidiani locali riferiscono anche che era intenzione dei costruttori del carro trasformare l’evento in una sorta di piccolo gay pride in salsa saccense, permettendo così alla comunità lgbt siciliana di ritrovarsi in un’atmosfera festaiola e giocosa. Mancando però la partecipazione della principale associazione gay, il progetto sembra essere sfumato anche se gli organizzatori confidano in molte partecipazioni singole.
"La sede nazionale – ci ha detto De Caro – mi ha trasmesso l’invito pervenuto dall’associazione di Sciacca che costruisce il carro, ma pur apprezzando la festa, non abbiamo nessuna intenzione di sfilare per le strade in maniera folcloristica".
Di parere opposto ad Arcigay pare essere GayLib che per voce del suo presidente Enrico Oliari ha invitato De Caro "a partecipare al bel carnevale di Sciacca e da lì a portare avanti una lotta socialmente necessaria e seria qual è quella dei diritti delle persone omoaffettive".
Nonostante tutto, l’associazione "Tira e Molla" autrice del carro non desiste dall’intenzione di sfruttare il carro per inneggiare all’orgoglio gay per le strade di Sciacca.