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Casalinghi disperati

Desperate househusbands, ovvero la versione più comica che tragica della situazione di tanti mariti e padri, separati dalle rispettive famiglie e costretti a convivere tra loro.

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Alberto, Giulio, Luigi: tre uomini costretti a condividere lo stesso appartamento messo a disposizione ad affitto agevolato dal Comune. Uno è separato e mantiene moglie e figli, un altro ha un figlio grande sulle spalle, il terzo è invece mantenuto dalla ex moglie. Tutti vicini ai quaranta e tutti nella situazione in cui oggi si trovano molte persone la cui vita sentimentale ha subito cambiamenti tanto inaspettati quanto malinconici, costringendole a ricominciare da capo, magari in una situazione, piacevole a vent’anni e un po’ meno a quaranta, come la convivenza forzata.

Qualcuno ormai non si interessa più che al cibo, qualcuno cura ossessivamente il proprio corpo, qualcuno ancora ha finalmente fatto i conti con la propria omosessualità. A rompere un equilibrio tanto precario, fatto di orari per il bagno, turni in cucina, pulizie e spesa, arriva una sera Attilio, un amico cacciato di casa dalla moglie. Chiede di rimanere una notte ma finisce per non schiodarsi dalla cassapanca del salotto, che ha afferrato per farne, ancora più che il letto, la speranza di rimanere aggrappato alla vita.

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Raccontata così, potrebbe sembrare una tragedia, invece, anche se qualche momento di tensione non manca, l’idea brillante è di far esplodere i conflitti in chiave grottesca, un po’ come il telefilm da cui il titolo è mutuato. Uno sguardo comico per un tema difficile come è l’universo degli uomini separati (i cosiddetti padri invisibili), sempre più confusi e disorientati, vessati dalle donne e magari ridotti in bolletta per tenere fede agli obblighi imposti dalle separazioni.

I continui equivoci (anche gay), le tensioni economiche ed esistenziali (qualunque spazio, a una certa età, prima o poi si rivela troppo stretto), i contrasti di accenti e di fisicità (dall’orso fino al classico ragazzo da copertina) si armonizzano con le capacità di improvvisazione che il testo consente agli attori. Con l’ex Carramba boy Nicola, bello e sfacciato nella continua esibizione del corpo, che finisce quasi come mero ornamento circondato da abili jazzisti del palcoscenico che colmano ogni pausa e incertezza.

Anziché venirne danneggiato, il senso della storia finisce per arricchirsi proprio dell’imprevedibile e la storiella, poco più che ‘carina’, ne acquista in profondità, oltre che in divertimento. Al punto che, se una musica per errore parte in ritardo o scivola un oggetto di scena, tanta è la maestria con cui si fa fronte all’imprevisto da sperare che si possa ripetere.

I PICARI
presentano
CASALINGHI DISPERATI
Desperate househusbands

Di Cinzia Berni e Guido Polito
Con
Roberto D’Alessandro
Gianni Cannavacciuolo
Nicola Paduano
Mauro Serio
Regia
Renato Giordano

TEATRO DE’ SERVI
Via del Mortaro, 22 – Roma
dal 23 settembre al 12 ottobre 2008

 

di Flavio Mazzini