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Cassano tenta le scuse. Il Codacons: “Gay, chiedete i danni”

Dopo aver sperato in una nazionale senza “froci”, Cassano prova a scusarsi: “non sono omofobo, ma l’omosessualità non è un problema che mi riguarda”. Il Codacons invita i gay a chiedere risarcimenti.

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Ha fatto molto discutere l’uscita di Antonio Cassano sui "froci" in nazionale, e non solo le associazioni lgbt. Questa volta nella polemica è intervenuto anche il Codacons, nonostante le scuse tardive del calciatore.
L’associazione, infatti, annuncia oggi un’azione collettiva risarcitoria nei confronti del giocatore. "Tutti gli omosessuali che si sentono offesi e danneggiati dalle affermazioni di Cassano – informa una nota del Codacons – possono agire legalmente chiedendo al calciatore un risarcimento per il danno morale subito. In tal senso il nostro ufficio legale si mette a disposizione dei singoli e delle associazioni gay di tutta Italia, allo scopo di intentare un’azione collettiva nei confronti del giocatore". Secondo il Codacons, "al di là delle scuse, che peraltro apparivano obbligatorie, le affermazioni di ieri di Cassano non solo sono atte a ledere la dignità degli omosessuali, ma possono risultare addirittura pericolose. Ciò – afferma l’associazione – non tanto per il loro banale contenuto, quanto perché provenivano da un campione di calcio, seguito e imitato dai ragazzini e tifosi in tutto il mondo".

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Il caso è scoppiato quando, rispondendo ad una domanda di un giornalista che riprendeva le dichiarazioni di Cecchi Paone secondo il quale nella formazione che gioca agli Europei ci sarebbero 2 gay e un bisessuale, Antonio Cassano aveva risposto con un "Froci in nazionale? Spero di no, ma se ci sono, sono fatti loro". Alla dichiarazione del giocatore, accompagnata, va detto, da fragorose risate dei giornalisti presenti, erano seguite reazioni di Arcigay, Franco Grillini, dello stesso Cecchi Paone, del Circolo Mario Mieli e perfino di Vendola presidente della Puglia, di cui Casssano è originario. Al punto che in serata era uscito un comunicato ufficiale della Federazione Italiana Gioco Calcio con le scuse di Cassano, evidentemente costretto a scriverle dato il putiferio scatenato.

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"L’omofobia è un sentimento che non mi appartiene – recita il comunicato -. Non volevo offendere nessuno e non voglio assolutamente mettere in discussione la libertà sessuale delle persone". "Mi dispiace sinceramente che le mie dichiarazioni abbiano suscitato polemiche e proteste dalle associazioni gay – prosegue il calciatore, per poi cadere ancora in fallo -: ho solo detto che è un problema che non mi riguarda e non mi permetto di esprimere giudizi sulle scelte di altri, che vanno tutte rispettate". Forse non solo Cassano, ma anche qualcuno alla Figc pensa che l’omosessualità sia un problema.