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“Certi Diritti” porta i matrimoni gay da Napolitano

I rappresentanti dell’associazione radicale “Certi Diritti” sono saliti al Colle per parlare coi consiglieri del Presidente di migranti gay, omofobia, transessuali e matrimoni gay.

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Dopo 19 anni, da quando nel 1990 il presidente Francesco Cossiga ricevette una delegazione di Arcigay nel 1990, in piena epidemia AIDS, il Capo dello Stato italiano accoglie al Quirinale l’associazione radicale "Certi Diritti". L’incontro segue di pochi giorni quello del Presidente della Camera Gianfranco Fini con alcune associazioni gay, fra cui Arcigay.

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Allo storico appuntamento con i consiglieri di Giorgio Napolitano (il Presidente era a Londra per una visita di Stato) sono intervenuti il presidente dell’associazione radicale "Certi Diritti" Sergio Rovasio (in foto), la deputata radicale del PD Rita Bernardini, la rappresentante del coordinamento "Sylvia Rivera" Leila Deianis e il coordinatore della campagna di affermazione civili di "Certi Diritti" Guido Allegrezza.

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«Abbiamo posto all’attenzione del Capo dello Stato – dice Sergio Rovasio – quattro questioni per noi fondamentali: un caso simbolo di tutti i numerosi migranti gay che chiedono asilo politico in Italia, quello del migrante omosessuale Mehdi Haddad, un tunisino che per i suoi modi effeminati rischierebbe di essere sottoposto alla legge della sciaria nel caso fosse rimpatriato; la mancanza di una legge sul matrimonio gay e dei diritti fondamentali delle coppie di fatto lgbt, una situazione che fa dell’Italia il fanalino di coda in Europa; i numerosi casi di omofobia raccolti dal 2007 ad oggi; la condizione delle transessuali in Italia, purtoppo senza voce.»

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A proposito di omofobia, ai consiglieri del Capo dello Stato è stato consegnato un voluminoso report coi casi di violenza documentati dal 2007 fino ad oggi. Per quanto riguarda il matrimonio gay, invece, è da sottolineare come i rappresentanti radicali siano i primi a discutere di questo tema con un’alta carica dello Stato. L’argomento non era mai entrato nei palazzi istituzionali prima di oggi.