La voce si è sparsa questa mattina negli ambienti scolastici e tra i ragazzi sembra non si stia parlando d’altro. Sarebbero due, infatti, gli studenti – entrambi minorenni – che i carabinieri avrebbero individuato come responsabili dell’aggressione avvenuta venerdì scorso ai danni del diciannovenne Marco, preso di mira di bulli solo per il fatto di essere omosessuale. Indagini lampo dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Civitavecchia che, in pochi giorni, hanno risolto il caso, denunciando i due a piede libero. Lo ha rivelato poco fa un quotidiano online della cittadina laziale, Civonline.it
I ragazzi devono rispondere di lesioni personali e ingiurie, reato che sarebbe aggravato della finalità discriminatoria se in Italia esistesse questa fattispecie. Tutto è partito dalla denuncia di Marco, che venerdì scorso era stato ingiuriato pubblicamente da due ragazzi con frasi dal contenuto omofobo, mentre uno di questi lo aveva anche aggredito fisicamente, causandogli lesioni giudicate guaribili dai medici del pronto soccorso del San Paolo in 15 giorni per la frattura di un dito della mano sinistra. I carabinieri hanno condotto mirate indagini che hanno consentito di individuare i responsabili, identificati in due sedicenni denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma.
Intanto questo pomeriggio alle 18 è in programma la marcia per dire no all’omofobia: appuntamento a largo monsignor D’Ardia.«Mi auguro che gli autori di questo miserabile gesto vengano identificati al più presto – dichiara la parlamentare del Pd Marietta Tidei – e che la città tutta abbia un sussulto di civiltà di fronte a un atto così ignobile che umilia tutti noi». «Da condannare con forza l’atto di intolleranza verso questo ragazzo», afferma invece il presidente del coniglio comunale Alessandra Riccetti, che si rivolge poi ai giovani. Proprio ai ragazzi dice la sua: «Siate migliori di noi, imparate dagli errori o preconcetti della mia generazione, combattete qualsiasi offesa alla dignità e libertà umana come se fosse stata fatta a voi e soprattutto siate menti aperte e libere». Parole di condanna anche da parte dei Giovani Democratici: «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà al ragazzo picchiato a Civitavecchia perché gay – si legge in una nota – sono episodi che in una società civile non dovrebbero mai accadere, ma la solidarietà di fronte ad eventi come questo non basta. C’è un lavoro enorme da fare – proseguono i Giovani democratici – atti come questi non nascono dal nulla: hanno una precisa matrice che va riconosciuta e combattuta».