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Con mesi di anticipo a Vicenza è già bufera per il Pride

Nonostante sia previsto per giugno, il Gay pride di Vicenza ha scatenato già una bufera politica e non solo. Previste messe e necrologi contro l’ipotesi di fare la sfilata in città.

Anche se la stagione dei Gay Pride è ancora lontana, Vicenza si porta avanti col "lavoro" e in città le polemiche sono già roventi. La sede del "Veneto Pride 2013", che dovrebbe tenersi il 15 giugno prossimo, è nell’occhio del ciclone: alcuni politici locali, infatti, si ribellano all’ipotesi che la loro città ospiti la manifestazione di rilevanza regionale.

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L’assessore regionale all’educazione Elena Dunazzan (in foto) – ex segretario provinciale del Fronte della Gioventù e eletta nelle lista di Alleanza Nazionale – ha definito il pride "ridicolo e volgare". "Ho un sacco di amici gay ma tutti sono contrari a questo tipo di cose", ha detto Dunazzan. Luciano Parolin (in foto, più in basso) – volto noto della politica cittadina con militanza prima nel Pd, poi nell’Idv e ora con simpatie dichiarate "per Fini e per Fli" – ha annunciato che organizzerà delle messe nel giorno e nell’ora in cui è prevista la manifestazione. E anche i negozi saranno coinvolti, dice Parolin. "Sto già chiedendo agli esercenti di chiudere le porte dei negozi per un’ora in segno di lutto. E sono già pronti due eventi religiosi in due diverse chiese". Inoltre, necrologi simbolici saranno affissi nel centrale corso Palladio.

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Ironico Mattia Stella, presidente del comitato "Vicenza Pride": "Devo ringraziare Donazzon e Parolin. Ci stanno dando un sacco di visibilità". "Dobbiamo però stare attenti. Alcune parole potrebbero indurre qualcuno a compiere atti violenti come è già successo lo scorso anno al Pride di Bassano quando un ragazzo è stato picchiato da alcune persone". Vicenza è una delle città più ricche del Nord e non ha mai ospitato un Gay Pride.