Coppie di fatto: il 65% degli italiani è favorevole - valdesi - Gay.it Archivio

Coppie di fatto: il 65% degli italiani è favorevole

Secondo un recente sondaggio il 65% degli italiani non pensa che il matrimonio dovrebbe poter essere il solo ed unico modo di potere vedere riconosciuta dallo Stato la propria vita di coppia.

ROMA – Da una recente ricerca condotta dall’istituto di ricerca GfK Eurisko per conto dell’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi emerge che il 65% degli italiani è favorevole al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. La ricerca, denominata “Italiani tra religiosità e scelte etiche”, è la terza condotta dall’Eurisko per la Chiesa Valdese ed è stata effettuata telefonicamente intervistando un campione rappresentativo di mille individui di età compresa tra i 24 e i 65 anni. Le interviste sono state realizzate dal 10 al 13 maggio e alla domanda “Secondo lei le coppie di fatto, cioè quelle che vivono insieme senza essere sposate, dovrebbero avere gli stessi diritti delle coppie sposate, cioè essere riconosciute legalmente, oppure no?” il 65% ha risposto si, il 26% no, mentre il 9% non sa. L’82% degli intervistati si sono detti cattolici e di questi il 27% va a messa una o più volte a settimana, il 20% da una a tre volte al mese, il 29% solo occasionalmente e il 5% mai. Per quanto riguarda la frequentazione della messa domenicale il trend appare anche quest’anno in discesa, una tendenza costante che ha portato la percentuale dei frequentanti la funzione domenicale dal 34% che era nel 1993 all’attuale 27.4% (fonte sinottica Eurisko). Il 78% degli italiani ha una Bibbia in casa ma il 36% non la legge mai e un ulteriore 36% ammette di leggerla solo occasionalmente, mentre il 5% dichiara di leggerla ogni giorno. Dell’83% di coloro che dichiarano di pregare il 34% lo fa quotidianamente.
Agli italiani che hanno partecipato al sondaggio sono state anche fatte domande inerenti a temi etici, sociali e religiosi. Alla proposta di istituire un’ora di Storia delle Religioni, da affidare a insegnanti nominati dal Ministero dell’Istruzione, si è dichiarato molto o abbastanza favorevole il 70% degli intervistati, con un non trascurabile 46% che si dichiara molto o abbastanza d’accordo all’estensione dell’insegnamento anche delle “altre religioni”, con la percentuale dei favorevoli che sale in relazione al titolo di studio posseduto. Il 59% delle persone si dichiara molto o abbastanza d’accordo sul fatto che i media dovrebbero dare spazio anche alle altre religioni e non solo a quella cattolica. Sempre a proposito della Chiesa cattolica il 60% ritiene giusto che la stessa esprima le proprie opinioni ma poi i legislatori devono decidere in piena autonomia, mentre per il 23% degli italiani la Chiesa dovrebbe quantomeno ridurre il proprio intervenire sulle questioni etiche. A proposito di questioni etiche solo il 23% degli intervistati ritiene che l’eutanasia non andrebbe mai ammessa mentre un complessivo 69% la ritiene ammissibile nei casi per la medicina senza speranza, previa autorizzazione del malato e/o dei parenti.
Come detto la ricerca è stata condotta per conto della Chiesa Evangelica Valdese, confessione cristiana protestante nata nel medio evo, per secoli soggetta a persecuzione da parte della Chiesa Cattolica romana e che rispetto a essa ha certamente più rispetto delle libertà individuali, comprese quelle relative alla sfera sessuale, e non è solita impartire norme etiche che i suoi membri sono tenuti a seguire. Anche sul tema dell’omosessualità i pastori Valdesi hanno un atteggiamento generalmente molto più aperto e tollerante di quello di tanti esponenti della gerarchia vaticana. Un valdese facente parte del governo Prodi è il neo ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero e valdesi sono anche i politici Valdo Spini (Democratici di Sinistra) e Lucio Malan (Forza Italia). (RT)