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Crocetta, sindaco gay e antimafia, minacciato di morte

E’ il Primo Cittadino di Gela ed è diventato uno dei simboli più forti della lotta alla mafia. Omosessuale dichiarato, è nella lista dei nemici che Cosa Nostra vuole uccidere.

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Non è la prima volta che succede e sarebbe ingenuo pensare che potrebbe essere l’ultima. Venerdì mattina, grazie all’arresto di due esponenti del clan mafioso Emmanuello, che estorcevano il pizzo alle aziende siciliane che vincevano gare per appalti pubblici a Milano, è venuto alla luce un piano che preedeva l’eliminazione fisica di alcuni imprenditori di Gela, in provincia di Caltanissetta, rei di avere collaborato con gli investigatori per l’arresto di chi pretendeva da loro il pagamento del pizzo, e del sindaco della città Rosario Crocetta. Gli inquirenti sostengono che il pericolo di attentati sarebbe stati attuale ed imminente. Per questo motivo la procura distrettuale antimafia ha chiesto con estrema urgenza il provvedimento cautelare al gip.

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Crocetta è il primo sindaco dichiaratamente gay d’Italia e negli anni della sua sindacatura a Gela è diventato un simbolo della lotta alla mafia e al pizzo, ricevendo più volte minacce di morte da questo o quel boss mafioso. La sua attività di sindaco antimafia è ormai riconosciuta da chiunque e sono stati moltissimi i messaggi di solidarietà ricevuto da Crocetta quando si è sparsa la notizia dell’ennesima minaccia alla sua incolumità.
Rosario Crocetta è stato eletto sindaco nel 2003, ma la sua proclamazione è stata possibile solo grazie al ricorso che lui stesso fece denunciando brogli elettorali che, effettivamente, i giudici non poterono fare a meno di constatare proclamandolo ufficialmente sindaco.

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Il suo orientamento sessuale, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da una realtà come quella della provincia siciliana, non è mai stato oggetto di polemiche pubbliche, proprio come è successo nel caso del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Non a caso le due storie vengono spesso paragonate. Più pressanti e soffocanti sono state le minacce della malavita organizzata contro la quale Crocetta ha combattuto fin da subito riuscendo a cambiare anche la percezione che i siciliani stessi avevano di Gela e del malaffare storicamente imperante in quella città.

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Adesso Crocetta è candidato alle elezioni europee nel colleggio Sicilia e Sardegna nelle liste del PD. Il partito di Franceschini è stato costretto ad ammettere una deroga al regolamento interno che impedisce la candidatura di amministraotri locali perché attorno al primo cittadino di Gela si è creato un forte movimento di giovani e di realtà sociali che ne chiedevano a gran voce la candidatura.
Naturalmente, a Rosario Crocetta va tutta la nostra più sincera solidarietà e il nostro ringraziamento per il suo impegno costante e per il suo coraggio.