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Da Bassano a Cagliari passando da Napoli: week end rainbow

Ben tre Pride aninemranno questo fine settimana. L’orgogiio gay sfilerà in contemporanea sotto il Vesuvio, nel Capoluogo sardo e nella città degli Alpini, nonostante le polemiche.

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Partirà domani alle 16.30 da piazza Cavour il Napoli Pride 2012 per concludersi poi sul Lungomare partenopeo. E come lo scorso anno, Napoli resgistra un’ampia collaborazione e partecipazione da parte del comune. «Un Lungomare liberato non solo dalle auto, ma anche dalle discriminazioni», ha dichiarato, infatti, l’assessore comunale alle Pari opportunità Giuseppina Tommasielli al quotidiano napoletano Il Mattino. Ma a patrocinare l’evento, organizzato dal Coordinamento Campano Rainbow, oltre al comune, ci sono anche la Regione Campania, cinque municiplaità, l’Anci (associazione nazionale dei comuni d’Italia) della Campania, l’Unar, il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Federico Secondo.

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«Per l’edizione di quest’anno abbiamo scelto uno slogan fatto di tre parole: amare, volare, sposare – ha spiegato durante la presentazione Carlo Cremona de I-Ken -. Amare è dimostrato dal fatto che io stesso stia col mio compagno da 18 anni. Volare verso un futuro diverso e, infine, sposare non solo nel senso di matrimonio, ma perché siano riconosciuti i legami di qualsiasi tipo tra le persone. Come dimostra l’istituzione del registro delle unioni civili a Napoli».
Ecco il percorso del corteo: piazza Cavour, via Pessina, piazza Dante, via Toledo, piazza Carità, piazza Trieste e Trento, piazza Plebiscito, via Console, via Santa Lucia, via Partenope. Il party finale è previsto al Criminal Candy mentre tra gli ospiti previsti figurano Vladimir Luxuria, Maria Grazia Cucinotta, Ornella Muti con la figlia Naike Revelli, Francesco Facchinetti, protagonista dello spot del Gay Village, Leo Gullotta, Laura Chiatti, Fabio Canino.

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Ma domani è anche il giorno del Cagliari Pride, il primo in Sardegna, al quale ha assicurato la sua presenza anche il sindaco Massimo Zedda, all’indomani dell’approvazione da parte del consiglio comunale del registro delle unioni civili. Una vera e propria festa, quindi, per quanto riguarda le politiche locali, ma che guarda alle rivendicazioni nazionali come una legge contro l’omofobia e il matrimonio gay. Appuntamento anche per i sardi, alle 16.30 a Marina Piccola dove si riuniranno i carri che comporranno il corteo che si concluderà al vecchio ospedale marino intorno alle 21. «La creazione del registro delle coppie civili è il primo passo verso la difesa delle minoranze e fa di Cagliari una città più libera – ha dichiarato Carlo Cotza, organizzatore di Queeresima – il Pride non sarà una banale carnevalata, come sostengono alcuni, ma è un corteo di tipo politico». «Il Pride è un’iniziativa che mira a sensibilizzare la cittadinanza contro l’omofobia – ha spiegato il sindaco – l’estensione di maggiori diritti alle coppie gay, attraverso ad esempio il registro delle unioni civili, non sottrarrà diritti agli altri cittadini ma anzi tutelerà maggiormente le coppie di fatto, gli anziani e i giovani che hanno intenzione di creare nel futuro una famiglia».

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E aveva suscitato polemiche scoppiate per via del passaggio sul ponte degli Alpini, un altro Pride in programma per domani, quello di Bassano del Grappa. Alla vigilia della parata, il circolo Tondelli lgbt che organizza il Pride fa sapere che il corteo non passerà dal ponte perché ad aprire la marcia ci sarà il carro del sound system mentre il ponte è pedonale. «Partiremo dal piazzale della stazione ferroviaria – ha spiegato il coordinatore del circolo Tondelli Giuseppe Sartori – e arriveremo al Piazzotto Montevecchio, dove sarà allestito un palco per gli interventi».
Il Pride, dedicato ad Harvey Milk, sarà anche l’occasione per festeggiare il decennale sia dell’associazione Tondelli che del Padova Pride Village. «Bassano è una città aperta – ha sottolineato Sartori -, lo dimostrano le 2000 firme raccolte in favore del registro delle famiglie anagrafiche». E a conferma di questa dichiarazione, arriva l’esito di un sondaggio fatto dal Corriere del Veneto sul proprio sito. Il quotidiano ha chiesto ai suoi lettori se fossero d’accordo con l’affermazione secondo cui il Pride sul ponte avrebbe rappresentato la violazione di un simbolo sacro. Il 60 per cento ha risposto "no".