DELUSO DALL'AMICA - leo31 8 3 - Gay.it Archivio

DELUSO DALL’AMICA

A 18 anni, ha scoperto da poco la propria omosessualità, ed è sereno nel viversela. Ma la ragazza con cui si confida non lo accetta, e l’allontana da sé. Il parere dell’esperto.

Ciao,
la mia storia comincia 2 anni fa e poco più… Ero fidanzato con una mia compagna ma sapevo di essere gay, così lascio la mia ragazza e comincio a conoscere ragazzi gay grazie alla chat.
Ero contentissimo (e lo sono ancora), ero talmente felice che sentivo il bisogno di confidarmi e di rendere partecipe qualcuno della mia felicità, così raccontai tutto alla mia migliore amica del tempo. Mi sembrava di aver raggiunto la vita desiderata… ma mi sbagliavo.
La mia ex-migliore amica mi ha allontanato da sé rinfacciandomi di vivere in un mondo falso, e incominciando a dirmi che me la tiravo. Io penso di essere sempre rimasto coi piedi per terra, ed ho sofferto tanto per la sua idea di me. Ma mi sono accorto che tutto quello che mi ero conquistato a soli 16 anni da solo senza nessuno mi ha fatto sentire fiero soprattutto dopo che ho trovato amici stupendi che adoro!! Mi capita ancora (essendo compagni) che ogni volta che dico o faccio qualcosa mi critica sempre, oltre al fatto di spifferare ogni tanto qualcosa di me.
Penso che lei mi immagini come se dipendessi da lei, ma io da lei non voglio nulla, ma il sentirmi tradito e trattato male da una che predica bene e poi razzola male, mi fa infuriare! Il fatto che io facevo sesso con gente più grande (30anni) la infastidiva, ora che anche lei ha scoperto le gioie del sesso, si permette di venire a farmi lezioni di moralità! Ma per piacere, sono stanco di lei, e vorrei riuscire a farmi rispettare.
come fare?
Lonely, 18 anni

Caro amico di gay.it,
credo che l’amicizia sia fra i legami più delicati che abbiamo con la quotidianità della nostra vita, e non è facile mantenere la sua stabilità costante nel tempo: le persone che intrecciano con noi il loro “destino”, non è detto debbano accostarlo per sempre. Noi, i nostri familiari, i parenti, gli amici e i conoscenti, tutti cambiamo col passare dei giorni, dei mesi e degli anni e, a volte, ci troviamo di fronte a persone che pensavamo di conoscere e che invece sono diventate qualcos’altro. Ma ciò che è fondamentale per la nostra salute psicologica è essere capaci di ridefinire continuamente se stessi in relazione all’Altro. Avere un proprio centro, ci permette infatti, di essere coerenti con noi stessi, di tentare, eventualmente, e di continuare ad approfondire quel rapporto, oppure, di discostarcene, anche se con sofferenza.
Nella tua esperienza, la tua amica ha saggiato quello che sei realmente e, questo, potrebbe averla disorientata doppiamente: innanzitutto a motivo della confessione in sé, successivamente a causa del suo conservatorismo, direi, moralismo spicciolo ma, questa, è una questione con la quale solo lei può farci i conti!
Ti sei aperto con lei, avendo cura di raccontare aspetti di te e sfaccettature che, forse, non era pronta ad albergare dentro di sé. Di solito gli amici ci ascoltano e (raramente?) condividono, se sono disposti e capaci a farlo: infatti, ogni rapporto è biunivoco, sempre.
Il rispetto che chiedi da lei, come sai, è dato dall’aver rispetto verso se stessi e che, mi sembra, tu abbia di default (permettimi questo termine da filo-informatico!) e che spero cercherai di mantenere, come hai fatto con la tua autenticità e onestà nel dire chi sei e come sei, di essere, insomma, sincero, diretto e onesto, obiettivi questi, fondamentali per l’autostima e per vivere una vita piena e consapevole. Anche se c’è il rischio che tu possa perdere quest’amica, rimane che la sua reazione è per te un’esperienza di vita e, forse, a conti fatti, vale la pena conservarla riavvicinandoti a lei per… non so, ringraziarla di tutto questo. So che può sembrare assurdo, ma cambiare prospettiva e vedere le cose dall’alto o da dietro, per esempio, può essere utile… anche per separartene. Per te, è più facile dire addio ad una persona che ti ha già voltato le spalle oppure ad una che ti guarda dritto negli occhi?
Sinceramente,
Maurizio Palomba
Roma

di Maurizio Palomba