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Denuncia penale contro Marino per le trascrizioni dei matrimoni

Pro Vita e Giuristi per la Vita al tribunale: Inosservanza di provvedimenti dell’Autorità

Non accenna a placarsi la guerra ai sindaci che, da nord a sud, hanno deciso di trascrivere i matrimoni egualitari celebrati all’estero.

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Dopo che al comune di Udine il sindaco Honsell s’è visto imporre un commissario, adesso è il turno del primo cittadino di Roma Capitale. Ignazio Marino, da subito oggetto di attacchi. Questa volta, però, parliamo di una denuncia penale fatta da Giuristi per la vita e l’associazione Pro Vita Onlus. Le due organizzazioni, tra i più strenui oppositori dei matrimoni egualitari e della unioni civili, hanno denunciato Marino per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, reato previsto dall’art 650 del Codice Penale. Sotto accusa non solo il sindaco, ma anche tutti i dipendenti del comune e i funzionari che hanno avuto un qualche ruolo della vicenda delle trascrizioni.

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“Quella del Sindaco Ignazio Marino rappresenta un’assurda ed eversiva sfida alle istituzioni – sostengono i promotori della denuncia secondo quanto riporta La Stampa -: il Comune di Roma Capitale pretende di porsi al di sopra delle istituzioni e della legge. Siamo al cortocircuito istituzionale. Un atteggiamento forse più interessante dal punto di vista mediatico ma non condivisibile dal punto di vista legale, in considerazione del fatto che un primo cittadino è anche organo locale dello Stato e, in materia di anagrafe civile, agisce quale ufficiale del Governo”.
Stando a Giuristi per la Vita e a Pro Vita Onlus, il fatto che Marino abbia dichiarato, alla vigilia delle prime trascrizioni, che sarebbe stato lui stesso a procedere, per “non esporre dipendenti comunali” denuncerebbe la consapevolezza, da parte del sindaco del fatto che stava per procedere ad un atto illegittimo.