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Diplomazia: il Papa gela l’ambasciatore spagnolo

Ricevendo il nuovo ambasciatore spagnolo S.S. Ratzinger ribadisce il “no” a matrimoni gay e aborto. Durissimo il commento della LIFF e lapidaria la reazione dell’esecutivo spagnolo.

Città del Vaticano – Si preannuncia non facile il lavoro per il nuovo ambasciatore spagnolo in Vaticano. Francisco Vazquez Vazquez, cattolico del partito di Zapatero, è stato inviato dal suo governo presso la “santa sede” per cercare di riannodare un po’ i rapporti tra le parti dopo che varie leggi promulgate di recente in Spagna, come quella sul divorzio veloce e sui matrimoni gay, hanno indispettito non poco la gerarchia ecclesiastica. Sabato l’udienza di presentazione è stata definita, come da protocollo, cordiale e affettuosa ma Ratzinger non ha certo perso l’occasione di ricordare al neo-ambasciatore “il vincolo costante del popolo spagnolo con la fede cattolica” e che la famiglia è quella “fondata sul matrimonio” e che dunque sarebbe “spesso minacciata e offuscata da altre forme o istituzioni diverse”. Inoltre Benedetto XVI ha detto che “la Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita, dal suo concepimento fino al termine naturale”.
Aurelio Mancuso, presidente della Liff (Lega Italiana Famiglie di Fatto), ha commentato con un parallelo da calcio-scandalo la papale “tirata d’orecchie” (metaforica) al rappresentante diplomatico spagnolo: “Altro che sudditanza psicologica, altro che pizzini o messaggi dati a nuora perché suocera intenda. Il Papa e tutte le gerarchie cattoliche non perdono giorno per sparare contro le famiglie di fatto e a qualsiasi legge che ne regolamenti i fatti e i bisogni della vita quotidiana dettati da una libera scelta dei singoli. Questi continui e costanti attacchi ai Pacs non si motivano e non si spiegano. Il livore e la costanza con cui vengono spediti fanno venire il legittimo sospetto che qualcosa dentro alla chiesa non funziona. Ovvero che i destinatari dei messaggi papali non sono più i fedeli e quindi i giocatori di una parte (i cattolici) ma i politici (cioè gli arbitri) di una partita (la vita) che ha smesso da un pezzo di essere giocata secondo le regole della morale cattolica. I cattolici, come del resto i tifosi della Juventus, sono la maggior parte dei tifosi in Italia ma non è per questo lecito che tutti nel calcio seguano le regole del Moggi di turno. L’attacco alla legislazione spagnola e al Premier Zapatero fa pensare che si stiano gettando le fondamenta di una preoccupante cupola vaticana in Europa che abbia come fine minare e discreditare tutti quei governi che le hanno proposte e che le hanno fatte approvare. Ma in Europa” conclude Mancuso “ascolteranno certamente con rispetto le parole del Papa, che sono parole di parte, e continueranno a fare come sempre. Ovvero rispettando i cittadini e regolamentando gli aspetti della loro vita di coppia”.
Dal canto suo il governo Zapatero ha risposto oggi in modo lapidario con una breve nota, dove si precisa in modo chiaro e coinciso che “L’esecutivo governa per tutti i cittadini e non domanda prima quale sia la loro condizione” e che “la Spagna è uno stato aconfessionale.” (RT)