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Diritti e politica: il confronto tra Mancuso e Fassino

Dopo l’annuncio del segretario di Arcigay di non rinnovare più la tessera dei Ds la risposta di Piero Fassino promette lotta alle discriminazioni.

ROMA – L’annuncio pubblico che il segretario nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso ha intenzione di non rinnovare più la tessera del partito è l’espressione di un profondo senso di disagio che molti elettori del centro-sinistra provano nei confronti di un governo che sembra costantemente giocare al ribasso per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali. Piero Fassino ha risposto pubblicamente a Mancuso ricordandogli di essere «stato il primo segretario a partecipare ad un congresso di Arci gay; i Ds hanno depositato nel 2004 un progetto di legge, primi firmatari Fassino e Pollastrini, per l’introduzione dei Pcs in Italia; abbiamo dato riconoscimento statutario nella vita del nostro partito a Gayleft, organizzazione degli omosessuali iscritti ai Ds. E oggi siamo determinati a far sì che ria rispettato l’impegno assunto da Prodi e dai capigruppo del centrosinistra per una rapida approvazione in Parlamento della legge per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. Di tutte, sia eterosessuali che omosessuali. Non accetteremo veti fondati sul pregiudizio e la discriminazione e cercheremo di costruire in Parlamento le condizioni perché quella legge possa essere approvata con il più ampio consenso.» Fassino tuttavia ribadisce che sulla questione delle adozioni alle coppie omosessuali (che tra l’altro al momento non è prevista in nessuna proposta di legge) ha ancora molte perplessità.
Mancuso ha risposto ieri a Fassino confermando la sua intenzione di non rinnovare, dopo tanti anni di militanza, tale tessera: «Non sottovaluto – dice Mancuso – il fatto che il segretario dei Ds abbia voluto pubblicamente rassicurarmi, ma altrettanto francamente devo dire che sono state tante le promesse a cui abbiamo creduto, prime fra tutte dichiarazioni e messaggi di Romano Prodi che prima delle elezioni si è impegnato sul Pacs. Ora il centrosinistra è al governo, sta nelle sue mani la capacità di approvare strumenti che facciano uscire dalla clandestinità sociale le persone omosessuali. Io chiedo a te, segretario del più grande partito della coalizione – prosegue Mancuso – l’approvazione del pacchetto anti violenza con l’estensione della legge Mancino sui crimini contro le lesbiche, i gay, i/le transgender, la modifica del recepimento della direttiva europea contro le discriminazioni sul posto di lavoro, la riforma della legge sul cambio di sesso, che dia la possibilità alle persone transgender di cambiare il nome anche in assenza di operazioni di modifica del sesso. Sul riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, mi attendo che tutti i diritti e doveri contenuti nella nostra proposta dei Pacs stiano dentro la proposta di legge annunciata dal governo. Ti chiedo risposte tangibili, che hanno saputo fornire in Europa sia i socialisti e sia i conservatori. Sul piano culturale e politico possiamo discutere di adozioni, matrimonio gay, parità totale di diritti e, come dirigente del movimento omosessuale italiano rivendico il diritto di aprire nel paese un confronto serio e non ideologico. Da te per ora, visto il quadro politico, mi attendo “il minimo sindacale” che qui ti ho esposto.» (Roberto Taddeucci)