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DIRLO AI GENITORI

Dopo aver faticosamente superato lo scoglio del’auto-accettazione, come dirlo a dei genitori un po’ chiusi?

Salve! Io mi sono "svegliato" a febbraio di quest"anno, con molta difficoltà ad accettarmi (se non fosse stato per il mio attuale ragazzo!). Con una coppia di genitori (i miei, appunto) di mentalità abbastanza chiusa, come posso sperare un giorno di dirglielo?

Meno male che ti sei “svegliato”!!!

Non tutti hanno questa fortuna e, fra una menzogna e l’altra, fra un tentativo e l’altro di “diventare” eterosessuali, molti arrivano a “svegliarsi” dopo il matrimonio!

In più ti ritrovi, appena sveglio, fra le braccia di chi ti ama: ma cosa vorresti di più dalla vita?

A parte queste “fortune”, capisco il tuo malessere, come tu ben saprai, ancora molto comune fra le persone che si scoprono omosessuali in una società che di fatto li emargina. Dico ancora perché sono sicura che non passerà troppo tempo che anche questa diversità farà parte della normalità. Infatti dagli ultimi sondaggi risulta che per i giovani l’omosessualità non viene più vista come una mostruosità; sono ancora gli anziani, i/le bigotte, i padani, i bossiani, le gerarchie che non hanno ancora capito nulla!

Ma io, mi dirai, sto vivendo in QUESTO momento: verissimo, ma anche tu fai parte di quel tassello che contribuirà – a testa alta – al cambiamento, col tuo saperti amare per quello che sei e non per quello che gli altri vogliono, con i tuoi pregi e con i tuoi difetti, sostenuto ed incoraggiato anche dall’affetto che ti lega al tuo “lui”.

In quanto ai tuoi, non ti scoraggiare, ho visto situazioni di grande paura nel dichiararsi a genitori percepiti come molto chiusi, che si sono poi risolte spesso anche senza aspettare troppo tempo.

Sta dunque in te, in base alla relazione che hai sempre avuto con loro (non ti muovere se fra voi regna solo l’odio e l’intolleranza!) a incominciare a presentare l’omosessualità come qualcosa di normalmente vivibile, intervenendo ogniqualvolta se ne parla – ed ora se ne parla molto spesso – Qualcuno l’ha dichiarato in una di queste occasioni, qualche genitore l’ha dedotto dall’insistenza sull’argomento. In genere si parte dalla madre che poi porta avanti il discorso con il padre e con il resto della famiglia. Naturalmente questi sono casi comuni, ma non prendere quello che ti dico per oro colato: tu solo puoi gestire la tua situazione, senza paure e, soprattutto, senza sentirti in colpa verso di loro, senza temere di farli soffrire (un pochino sì, capiterà) cosciente che è in gioco la tua dignità e la tua serenità.

Auguri da una mamma dell’AGEDO

di AGEDO