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Disabile dona il seme: una coppia di donne avrà un figlio

Un 35enne affetto da spasticità da asfissia neonatale ha deciso di donare il proprio sperma alle coppie di donne che non possono permettersi la fecondazione all’estero. Due donne senesi hanno riposto.

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Lui è disabile, ha 35 anni, ed ha deciso di mettere a disposizione il proprio seme "a tutte le coppie lesbiche che non possono andare all’estero per avere figli". Si chiama Gabriele Viti ed ha già conosciuto una coppia di donne toscane, di Siena, per la precisione, che sta tentando di avere un figlio. Come certamente saprete, la legge italiana, la 40 del 2004, vieta la fecondazione eterologa ovvero quella possibile grazie alla donazione dell’ovulo o dello sperma da parte di un soggetto esterno alla coppia, come necessariamente deve essere per una coppia di donne. "Quando abbiamo letto dell’appello di Gabriele non ci abbiamo pensato un attimo – hanno raccontato le due donne al quotidiano toscano La Nazione-, gli abbiamo scritto una mail e per fortuna ci ha risposto".

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La relazione tra le future mamme dira da tre anni e da tempo c’era il desiderio di un figlio reso, però, impossibile dai costi che comporta ricorrere alla fecondazione in cliniche estere.  "Nessun pregiudizio – proseguono le donne -, non abbiamo pensato alla disabilità di Gabriele come un handicap o un fattore di rischio per il figlio che speriamo arrivi. Sappiamo che Gabriele è sano e per noi non è diverso dagli altri". La disabilità di Gabriele, infatti, è una spasticità provocata da asfissia neonatale che non può, quindi, essere trasmessa geneticamente e che non ha alcun fattore di ereditarietà.  Non è ancora chiaro se Gabriele avrà o meno un ruolo nella vita del bimbo che nascerà. In proposito, nella stessa intervista, le due donne hanno dichiarato: "Ne abbiamo parlato diverse volte. È una soluzione che valuteremo quando poi sarà il momento".