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Dolce e Gabbana tesserati da Forza Nuova, ad honorem

Le parole degli stilisti sono molto piaciute al movimento di estrema destra. E non solo.

Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova

Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova

Due tessere di Forza Nuova ad honorem a Domenico Dolce e Stefano Gabbana per “il coraggio nel difendere la famiglia tradizionale”. Ad annunciarlo è lo stesso leader dell’organizzazione di estrema destra Roberto Fiore che sulla sua pagina Facebook ha confermato l’invio delle tessere ai due stilisti. Mentre numerosi vip di calibro internazionale, tra cui Elton John, Ricky Martin e Courtney Love hanno duramente attaccato la coppia, a schierarsi dalla parte dei D&G in Italia c’è tutto il fronte della destra e del fondamentalismo cattolico.
“Roberto Fiore, Segretario Nazionale di Forza Nuova, comunica di aver spedito, nella giornata di oggi, a Domenico Dolce e Stefano Gabbana due tessere ad honorem del Movimento – si legge sulla bacheca di Fiore -, per aver dimostrato coraggio nel difendere il valore della famiglia tradizionale, per essersi dichiarati contrari all’adozione di minori a coppie dello stesso sesso, per aver rifiutato il modello dei “figli della chimica” che non hanno né mamma né papà.

Stefano Gabbana e Domenico Dolce

Stefano Gabbana e Domenico Dolce

Contestualmente Forza Nuova invita tutti gli italiani a boicottare Elton John, capostipite internazionale di quella lobby razzista omosessuale che intende sovvertire l’ordine naturale e dare patenti di democraticità a chi di suo gradimento”.
A niente, dunque, è servita la parziale smentita di Gabbana, che mentre venerdì la rete si scatenava contro l’intervista rilasciata a Panorama , aveva precisato su Instagram di non avere detto le cose che gli erano state attribuite. E altrettanto a poco, evidentemente, è servito l’utilizzo da parte dello stilista dell’epiteto “fascista” (il post su Instagram, intanto, sembra essere stato cancellato) contro Elton John e la sua indignazione per la definizione di “sintentici” data anche ai suoi figli. Certo è che l’hashtag #boycottEltonJohn lanciato da Gabbana non ha avuto la stessa eco di quello che invita al boicottaggio della maison di moda.
E le parole di Domenico Dolce sui “figli della chimica” (che lo stilista ha confermato speigando che “sono siciliano, sono cresciuto in una famiglia tradizionale”.) hanno trovato accoglienza calorosa anche nei lettori de La Croce e nel suo direttore, Mario Adinolfi, frontman dello schieramento che ha fatto della lotta contro i diritti delle persone lgbt il suo motivo di esistenza. Annunciando la sua partecipazione ad una trasmissione di Radio Maria in onda oggi, Adinolfi ha fatto sapere che parlerà del “boicottaggio violento annunciato da Elton John contro la libertà di pensiero persino di Dolce e Gabbana”.

La copertina del numero di Panorama con l'inervista che ha scatenato le polemiche

La copertina del numero di Panorama con l’inervista che ha scatenato le polemiche

Endorsement anche dagli scarnni del parlamento. Se dalla prima ora Giorgia Meloni si era schierata con D&G, adesso il plauso arriva anche dai parlamentari di NCD, come la senatrice Federica Chiavaroli che su Twitter ha dichiarato: “Sto con @dolcegabbana e non con @ivanscalfarotto. Viva la famiglia con una mamma e un papà. #matrimoniogay #adozionigay @NCD_tweet @angealfa”.
L’interessamento alla vicenda da parte dei Sir John, intanto, ha fatto sì che delle dichiarazioni degli stilisti italiani e delle reazioni parlassero anche autorevoli testate straniere, come il Guardian che ricorda la grossa campagna di boicottaggio internazionale partita contro Barilla all’indomani delle dichiarazioni dell’AD Guido sulla famiglia tradizionale negli spot del brand. Al di là dei nostri confini non hanno fatto in tempo a dimenticare l’affaire Barilla, che ne arriva un altro, quello D&G. Non i migliori esempi di esportazione del “made in Italy”, sicuramente.