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Don Vitaliano invitato a mollare

Il suo diretto superiore gli dà 15 giorni per lasciare la parrocchia che guida, altrimenti si rivolgerà al tribunale canonico.

AVELLINO – Don Vitaliano della Sala, parroco di Sant’Angelo a Scala (Avellino), noto per la sua partecipazione al World Pride di Roma 2000 e per le sue iniziative al fianco del movimento no-global, è stato invitato a lasciare entro 15 giorni il suo ufficio di parroco dall’abate di Montevergine, Tarcisio Giovanni Nazzaro, con l’avvertimento che in caso contrario sarà avviata la procedura di rimozione prevista dal diritto canonico.

Il testo della lettera inviatagli dall’abate è stato letto dal sacerdote durante l’omelia nella chiesa di Sant’Angelo a Scala. Il parroco, dopo aver pronunciato parole di rispetto per il suo superiore, ha invitato i fedeli a rispondere "con l’amore e la carità" e a non organizzare manifestazioni di dissenso, annunciando comunque che presenterà ricorso contro la decisione dell’abate.

"Sono davvero spiacente di doverti comunicare che, dopo aver tanto a lungo pazientato perchè tu tornassi sui tuoi passi – è scritto nella lettera dell’abate – mettendo fine ai comportamenti gravemente e pubblicamente offensivi della comunione della Chiesa, è indispensabile che tu rinunci entro quindici giorni all’ufficio di parroco della comunità di San Giacomo Apostolo, in Sant’Angelo a Scala".

Don Vitaliano può presentare una memoria a sua discolpa, ma se non accetterà spontaneamente l’invito sarà avviata la procedura di rimozione.

"Don Vitaliano della Sala è stato colpevole di aver pensato con la sua testa". Esprime "profonda indignazione per l’ennesimo atto di epurazione dittatoriale della Chiesa" il circolo omosessuale Mario Mieli che difende l’attività del prete.

"La vendetta – afferma il Mario Mieli – è un piatto che va consumato freddo; la Chiesa conosce bene questo detto e lo applica alla lettera". Il circolo gay ringrazia "la vicinanza di don Vitaliano" grazie al quale "abbiamo capito – sostiene il presidente Massimo Pezzotta – che esistono anche nella Chiesa persone capaci di pensare liberamente e non completamente assoggettate".