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E Alfano tira fuori i soliti “amici gay” che non discrimina affatto

Se non fosse un ministro, ci sarebbe da pensare che tenti insultare la nostra intelligenza

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Sfida la sorte, il buon senso e anche le sentenze dei tribunali, il ministro Angelino Alfano. All’indomani della sentenza della Procura di Udine che ha dichiarato la sua circolare (e le conseguenti cancellazioni delle trascrizioni dei matrimoni egualitari imposte dai prefetti) “non conformi a legge”, il titolare del Viminale tenta ancora di difendere il suo operato. E quale arma migliore se non i soliti “amici gay”? Intervistato dall’Ansa, Alfano ha spiegato di avere “tantissimi amici omosessuali, li frequento, ci esco a cena e non ho certo pregiudizi. Ma la legge italiana non prevede matrimoni tra omosessuali ed io da ministro dell’Interno la faccio rispettare”. Quindi Alfano non ha pregiudizi contro le persone lgbt: ci va anche a cena! Un po’ come chi per difendere Carlo Tavecchio, il presidente della Figc, dalle accuse di razzismo per quella frase sui calciatori che “mangiavano banane”, rispose che non è razzista perché in Africa c’è anche andato in viaggio.

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Se non fossero le parole di un ministro della Repubblica, ci sarebbe da pensare che tenti di insultare l’intelligenza di chi lo ascolta. “Altrimenti sarebbe come se io permettessi a un sindaco di registrare il matrimonio di uomo con più donne – ha precisato all’Ansa Alfano -, che in Italia non è lecito. Se il Parlamento cambierà la legge e consentirà i matrimoni tra omosessuali, io farò rispettare la legge”. Il Parlamento potrebbe anche cambiare la legge, ammesso che il DDL Cirinnà o il testo del governo (a proposito, che fine ha fatto?) arrivi mai ad essere sottoposto al voto delle aule, ma in quegli scranni siedono anche i parlamentari del partito di Alfano (che non è uscito per niente bene dall’ultima tornata di elezioni regionali, rimanendo fuori dal consiglio in Emilia Romagna) che quella legge proprio non la vogliono cambiare. Non sono da soli, a dire il vero, ma sono quelli che sembrano più ossessionati di tutti dalla questione.
Ora, per favore, qualcuno più informato di noi, conosce gli “amici gay” di Alfano, di Giovanardi, di Paola Binetti e di tutti quelli che li usano a loro piacimento per mascherare da moderatismo le loro posizioni omofobe? Di cosa parlano alle cene a cui il ministro non li discrimina per niente (almeno fino all’amaro)?

di Caterina Coppola