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E’ ufficiale: il Registro delle Unioni Civili di Palermo è effettivo

Grazie all’approvazione delle modifiche ai regolamento comunale del capoluogo siciliano, il Registro delle Unioni è effettivo. Le coppie conviventi saranno considerate al pari di quelle sposate.

Il sindaco Leoluca Orlando alla conferenza stampa di presentazione del Pride

Il sindaco Leoluca Orlando alla conferenza stampa di presentazione del Pride

E’ ufficiale. Dopo una serie di intoppi burocratici e non solo, il consiglio comunale di Palermo ha finalmente istituito e reso effettivo il Registro delle Unioni Civili. Le famiglie anagrafiche, ovvero le persone legate da vincoli affettivi, che abitano insieme abitualmente e che risiedono nel comune di Palermo potranno, a prescindere dal loro orientamento sessuale e dalla cittadinanza, richiedere l’iscrizione al registro. Le famiglie iscritte godranno, come le coppie sposate, di agevolazioni e diritti in tema di casa; sanità e servizi sociali; politiche per giovani, genitori e anziani; sport e tempo libero; formazione, scuola e servizi educativi; diritti e partecipazione; trasporti. Tutti diritti che, come pare abbia voluto espressamente il sindaco Orlando, valgono anche in caso di morte di uno dei componenti la coppia.
Il regolamento che rende effettivo il Registro fa seguito ad una mozione che apriva le porte alle coppie di fatto , approvata dallo scorso consiglio comunale, e ad un atto che istituiva il Registro firmato dall’attuale giunta Orlando ma che per essere efficace necessitava di alcune modifiche ai regolamenti comunali. Modifiche adesso approvate, seppure senza i voti del Pd che ha preferito non essere presente in aula al momento del voto. Ben due consiglieri democratici su tre, infatti, Carlo Di Pisa e Teresa Piccione si sono appellati alla “non priorità” della questione difronte a “scadenze più urgenti”.

Titti De Simone, presidente del Comitato Palermo Pride

Titti De Simone, presidente del Comitato Palermo Pride

“Palermo si sta rapidamente affermando come capitale europea dei diritti – sottolinea Titti de Simone, coordinatrice del Palermo Pride – e anche grazie al Palermo Pride e a simili atti amministrativi è pronta ad essere anche capitale europea della cultura nel 2019”. Per Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo, “è tutto quello che l’amministrazione comunale poteva fare” in tema di unioni civili e coppie di fatto, argomento sul quale solo Roma può dare una svolta decisiva e sostanziale. “E’ importante che il lavoro che facciamo produca risultati che incidano sulla vita quotidiana delle persone – continua Tomasino -. Il nostro compito è fare una rivoluzione che renda le persone lgbt cittadini come gli altri”.

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Secondo Orlando la questione è molto semplice. “Il tema di oggi è quello dei diritti” ha dichiarato a Repubblica il primo cittadino del capoluogo siciliano. “Ci possono essere valutazioni diverse ha aggiunto in riferimento alla contrarietà di alcuni consiglieri al provvedimento – ma invito tutti a riflettere sul fatto che si tratta solo di un gesto di civiltà nei confronti di chi già vive insieme, in attesa che ci sia una legge nazionale”. “E’ bene che questa delibera sia stata approvata a ridosso del Pride nazionale (la cui parata è prevista per il prossimo 22 giugno, ndr) per dargli maggiore visibilità – ha commentato Carlo Verri il consulente del comune per le politiche lgbt – . Tra le 5 grandi città italiane, Palermo è la quarta a dotarsi di uno strumento come quello delle unioni civili: manca solo Roma. Speriamo anche che questo atto serva da stimolo al Parlamento”. Ed è proprio in Parlamento che la discussione sulle coppie gay dovrebbe iniziare il prossimo martedì.