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Elezioni Arcigay Milano, come si vota

Tutte le istruzioni per votare il nuovo presidente del CIG: sabato 28 e domenica 29 novembre. I commenti di Mori e Brambilla alla candidatura last minute di Ferigo tra i membri della consulta

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Milano  – Ci siamo, weekend di election days per il rinnovo delle cariche di presidente e vice presidente e membri della consulta del Cig – Arcigay Milano. Hanno diritto al voto tutti i soci Arcigay residenti nelle province di Milano, Lecco, Como, Monza e Brianza, Pavia, Varese. I candidati, lo ricordiamo, sono Marco Mori e Sergio Brambilla (insieme in foto) Per votare bisogna recarsi nella sede del circolo (via Bezzecca, 3 – zona Cinque Giornate) muniti della tessera Arcigay valida e di un documento d’identità. Qualora la tessera Arci fosse scaduta, è possibile rinnovarla in loco. Si può anche esprimere il voto con delega scritta di pugno e firmata, con indicati nome, cognome, numero di tessera, dati personali propri e del delegato. All’elettore saranno quindi consegnate due schede, una per l’elezione del presidente e vice, l’altra per scegliere i membri della consulta. Quest’ultima è una sorta di consiglio direttivo, composto da dieci persone, cinque elette dai soci nel corso delle elezioni da affiancare ai cinque coordinatori delle sezioni del circolo: scuola, telefono amico, cultura, biblioteca, accoglienza.

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Quanto alla candidatura a sorpresa tra i membri della consulta di Paolo Ferigo e di Amedeo Patrizi (rispettivamente ex-presidente ed ex-vice presidente), abbiamo raccolto i commenti dei due contendenti al ruolo di nuovo presidente: “Sono rimasto un po’ stupito – dichiara Sergio Brambilla – di questa candidatura, arrivata all’ultimo minuto, addirittura di entrambi. Forse era il caso di lasciar perdere e fare andare veramente avanti i nuovi. Forse c’è la voglia di rimanere all’interno del meccanismo. La sua sarebbe comunque una presenza ingombrante”. Diverso il parere di Marco Mori: “A livello politico, la presenza di Ferigo all’interno della consulta potrebbe essere ingombrante, questo è innegabile, e nel lungo periodo potrebbero esserci delle diverse visioni, ma i ruoli comunque non sono più gli stessi. A livello personale la ritengo una fortuna”.