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ELFI SENZA TABU’

"Elf Quest": la febbre del "Signore degli anelli" riporta l’attenzione sulla saga inventata in Usa da Wendy e Richard Pini nel Mondi delle Due Lune, dove senza moralismi impera la libertà sessuale.

Forse il primo film della prevista trilogia dedicata a "Il Signore degli Anelli" ha avvicinato per la prima volta molti spettatori al cosiddetto "fantasy", ovvero quel genere narrativo che si basa su ambientazioni epico-magiche e che si ispira alle leggende e alle tradizioni del nostro passato. D’altra parte è proprio al libro di J.R.R. Tolkien (scritto fra il 1954 e il 1955), da cui sono tratti i film, che si fa risalire la nascita del fantasy moderno e la riscoperta di figure mitologiche come gli elfi e i nani. Nel corso degli anni il fantasy si è fatto largo fra schiere di affezionati, contaminando altre forme di intrattenimento e ispirandone di nuove (come i giochi di ruolo e i libri-game), mentre il mondo del fumetto, dagli anni settanta in poi, ha attinto a piene mani da questo immaginario (tanto che i fumetti di "Conan" divennero i più seguiti negli Stati Uniti durante il "boom" del fantasy negli anni ottanta).

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Stranamente, però, in quel mondo di aitanti cavalieri e di barbari muscolosi, di maghi senza scrupoli e di incantesimi che tutto potevano, non sembrava esserci posto per amori alternativi a quelli tradizionali, almeno fino all’arrivo di Elfquest. Tutto iniziò nel 1978, quando i coniugi Wendy e Richard Pini decisero di dare corpo alla loro passione per gli elfi e le fate producendo in proprio un fumetto che non dovesse rispondere ai criteri delle grandi case editrici, ma solo alla loro sensibilità e alla loro visione della vita.

La vicenda è ambientata sul Mondo delle Due Lune, un pianeta molto simile alla terra e abitato da esseri umani identici a noi (ma ancora molto primitivi), nonchè da una schiera di creature non umane (come elfi, troll e folletti) i cui antenati sono finiti accidentalmente in questo luogo, finendo per scontrarsi con i pregiudizi e l’aggressività degli esseri umani. In particolare il primo ciclo di storie è incentrato su di una tribù di piccoli elfi chiamati wolfriders (letteralmente "cavalcalupi", per via del loro rapporto simbiotico con questi animali) e sulla loro ricerca delle proprie origini (nonchè di una nuova casa, dopo che gli umani hanno bruciato la loro foresta). L’esplorazione del Mondo delle due Lune riserverà numerose sorprese, non ultima la vera storia della razza degli elfi, e alla fine della loro ricerca i wolfriders saranno solo all’inizio di una serie di avventure che negli Stati Uniti proseguono tutt’ora.

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Apparentemente questa sembrerebbe una bella fiaba senza nulla di particolarmente originale o "alternativo", tuttavia questo fumetto ha fatto storcere il naso a più di un moralista. A dispetto della fisionomia fanciullesca, gli elfi di Elfquest sono estremamente "adulti", liberi e dominati dall’istinto. La loro unica legge è il loro modo di essere, uno stile di vita regolato dalla natura e dalle emozioni, che li fa vivere in una comunità "allargata" e tollerante, priva di inibizioni e inutili moralismi. Anche se si possono verificare delle "unioni" simili ai matrimoni, questo non influisce sulla loro libertà sessuale, e lo stesso leader dei wolfrider, Cutter, non fa mistero del suo attaccamento al compagno Skywise (con il quale, per stessa ammissione degli autori, ha avuto modo di "rotolare nelle pelli" spesso e volentieri), ma non è tutto: alla vigilia della loro prima grande battaglia tutti i wolfriders hanno addirittura partecipato a una sorta di grande "orgia benaugurale" che è rimasta negli annali dei comics. Ovviamente si tratta di allusioni e accenni (d’altra parte non è un fumetto erotico o pornografico), ma resta il fatto che Elfquest è uno dei pochi fumetti (non solo fra i fantasy) che, nei puritani Stati Uniti, ha saputo dare una "vita sessuale" credibile e varia ai suoi protagonisti.

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In Italia Elfquest è stato pubblicato da Macchia Nera dal marzo 1997 al giugno 2000, ma in seguito alle scarse vendite si è interrotto col numero 33. Purtroppo l’arrivo di Elfquest in Italia non ha potuto contare sull’apporto di una potente macchina pubblicitaria o su gadget di vario tipo, e nonostante la sua indubbia qualità ha dovuto soccombere alle rigide regole del mercato. Comunque se siete interessati non dovrebbe essere difficile recuperare gli arretrati, tramite le fumetterie o chiedendo informazioni direttamente alla casa editrice (e se siete numerosi forse la pubblicazione potrebbe anche riprendere con le storie non ancora tradotte).

Se volete saperne di più il sito ufficiale è www.elfquest.com

Abbiamo parlato di:
Elfquest
Macchia Nera
33 numeri
Costo: nn 1/18 € 1,81; nn 19/33 € 2,58

Potete provare a richiederli in fumetteria o alla casa editrice (e-mail marenero.ed@flashnet.it ).

di Valeriano Elfodiluce