"Con l’articolo 48 della finanziaria la Regione Emilia-Romagna supera la discriminazione delle coppie omosessuali nell’erogazione dei servizi. Prezioso il richiamo alla parità fra i generi e l’inequivocabile riferimento alle persone transessuali". Così le associazioni ‘lgbt’ esprimono la propria soddisfazione per l’approvazione dell’articolo della finanziaria regionale che equipara le convivenze e le ‘singole persone’ alla famiglia nell’accesso ai servizi sociali.
Si garantisce in questo modo, commentano, "lo stesso accesso a coppie sposate e non, eterosessuali e omosessuali, nonché ai singoli individui. L’esito del voto – ricordano le associazioni – arriva dopo un inedito e infruttuoso pressing dell’Arcivescovo Carlo Caffarra che in una lettera aperta aveva tentato di precludere ai nostri territori questo importante traguardo di civiltà e democrazia, meta che da tempo ci viene indicata dall’Unione europea. Il carattere laico che queste nuove norme conferiscono all’azione amministrativa dell’ente non può che raccogliere il plauso e la soddisfazione della rete regionale delle associazioni ‘lgbt’ in cui convergono Arcigay, Arcilesbica, Mit e Agedo".