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Estremista omofobo serbo condannato per minacce al Pride

Mladen Obradović, leader del gruppo Obraz, è stato riconosciuto colpevole delle minacce per cui fu annullato il Pride del 2009. Frasi come “Scorrerà sangue” apparvero sui muri di Belgrado.

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Nel 2009, alla vigilia di un Gay Pride a Belgrado che poi venne annullato, circolarono notizie di graffiti che, sparsi sui muri della città, minacciavano atti di grave violenza nel caso in cui il Pride si fosse tenuto.
A distanza di quasi 3 anni Mladen Obradović, leader del gruppo estremista Obraz, autore delle scritte suo muri, è stato condannato a 10 mesi di prigione proprio per quelle minacce.

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Il tribunale ha stabilito che Obradović è colpevole di incitamento all’odio tramite dichiarazioni rilasciate alla stampa e la scrittura di slogan e frasi contenenti minacce e messaggi contro gli omosessuali. Tra le frasi scritte dal gruppo di Mladen Obradović c’erano cose come "Vi stiamo aspettando", "Morte ai froci", "Il sangue scorrerà, non ci saranno parate gay a Belgrado" e cose del genere.
Mladen Obradović ha annunciao che ricorrerà in appello entro il termine previsto di 15 giorni dall’emissione della sentenza.

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Ma l’estremista non è nuovo alle aule dei tribunali. Già nel 2011, infatti, l’uomo era già stato condannato dalla Corte Suprema di Belgrado a due anni di prigione per avere organizzato gli scontri verificatisi durante il Gay Pride del 2010. Anche contro quella sentenza, Mladen Obradović ha fatto ricorso in appello.
Nonostante la sentenza, il leader estremista ha dichiarato che il suo gruppo continuerà ad usare la frase "Vi stiamo aspettando" come avvertimento in caso altre parate gay dovessero avere luogo a Belgrado. Promessa già mantenuta, dato che anche il Pride del 2011 è stato annullato per il rischio di violenze.