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Eurodeputati: l’UE indaghi su omofobia in Polonia

Un gruppo di deputati italiani ha presentato oggi una interrogazione alla Comissione europea sugli scontri avvenuti nei giorni scorsi a Poznan, in Polonia.

BRUXELLES – Un gruppo di deputati italiani ha presentato oggi una interrogazione alla Comissione europea sugli scontri avvenuti nei giorni scorsi a Poznan, in Polonia, durante lo svolgimento di una manifestazione di omosessuali in favore dell’uguaglianza. Nel testo si chiede ragione alla Commissione sul rispetto da parte delle autorità polacche della libertà di espressione e di manifestazione.
L’interrogazione è firmata da Roberto Musacchio (Prc), Nicola Zingaretti (Ds), Monica Frassoni (Verdi), Marco Rizzo (Pdci), Giusto Catania (Prc), Marco Pannella (Radicali), Claudio Fava (Ds) Vittorio Agnoletto (Prc), Luciana Sbarbati (Mre), Antonio Di Pietro (Iv), Giulietto Chiesa (Adle), Umberto Guidoni (Pdci) ed Emma Bonino (Radicali).
“L’omosessualità va rispettata ma non deve essere promossa”: questa la motivazione all’origine della decisione del sindaco di Poznan Ryszard Grobelny, che ha vietato di tenere nella sua città una marcia di uguaglianza indetta per il 19 novembre in occasione della Giornata internazionale della tolleranza dell’Unesco. “La decisione del sindaco -scrivono ancora gli eurodeputati nella loro interrogazione – ha trovato il sostegno delle autorità regionali e si iscrive probabilmente nel nuovo corso politico polacco”.
Gli organizzatori non hanno tuttavia rinunciato al corteo previsto. “Decine di arresti sono stati effettuati sabato 19 novembre durante il corteo. Le forze dell’ordine sono intervenute subito dopo l’inizio della manifestazione”.
Il testo chiede quindi se la Commissione, “guardiana dei Trattati” non ritenga che “le autorità polacche abbiamo violato gli articoli 10 (libertà di espressione) e 11 (libertà di riunione e di associazione) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e della Carta europea dei diritti fondamentali, proclamata a Nizza.
I deputati italiani domandano quindi quali “misure intende prendere la Commissione per garantire pienamente la libertà di espressione in Polonia”.