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EUROPA: VINCE LA LIBERTÀ

Barroso non presenta la sua Commissione all’Europarlamento e chiede un rinvio. Per risolvere il “caso Buttiglione”. Esultano le associazioni gay: “un segnale di democrazia”.

STRASBURGO – Grazie Europa! Alla fine hanno vinto le posizioni più democratiche, dando una bella lezione a ogni fondamentalismo e a un modo di fare politica “a spallate” che dalle nostre parti va molto di moda. Il presidente designato della Commisione europea Barroso ha chiesto al Parlamento europeo “più tempo” per il varo della sua commissione, nel suo intervento oggi davanti all’Aula. «Sono arrivato alla conclusione che arrivare ad un voto oggi non sarebbe positivo per il progetto e le istituzioni europee. Stando così le cose, ho deciso di non presentare la nuova commissione oggi», ha detto Barroso.
Bisogna risolvere il ‘caso Buttiglione’
La decisione è una evidente conseguenza dei gravi rischi di bocciatura che la Commissione presentava, visto che almeno tre suoi componenti risultavano sgraditi alla maggioranza degli europarlamentari. La crisi è innegabilmente stata causata soprattutto dalla presenza di Rocco Buttiglione, che dopo la richiesta di rinvio si è subito detto “sereno”.
Esultano i gay
Le associazioni omosessuali salutano con favore la mossa di Barroso. Per Andrea Benedino, portavoce dei CoDS, la decisione del presidente incaricato «rappresenta un’indubbia vittoria di tutti coloro i quali si sono opposti in queste settimane all’idea che un Commissario come Rocco Buttiglione potesse essere assegnato al portafoglio delle Libertà Civili».
Secondo Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario dell’Arcigay, «quello di Buttiglione non è stato un incidente. E’ il prodotto di una cultura maschilista e discriminatoria largamente prevalente nel Governo Berlusconi. E non è un caso che l’Italia sia quasi l’unico paese europeo a non riconoscere i diritti delle coppie di fatto».
«Sbagliano, e di gran lunga, tutti coloro che parlano di una Europa anticattolica e anticristiana – precisa – Il problema della laicità è semplice: mentre i clericali pretendono che la loro morale, spacciata come ‘naturale’ e ‘universale’, sia imposta per legge e riguardi anche chi non è credente, i laici difendono il diritto universale di ognuno a vivere secondo coscienza e secondo le proprie inclinazioni. La pretesa del fanatismo religioso è quella dell’imposizione e della sovrapposizione tra morale clericale e legislazione statale».
«A questo l’Europa ha detto no ed è per questo che siamo grati all’Europa laica e moderna. A questo punto – conclude Grillini – consigliamo vivamente al premier di designare un altro Commissario che, quantomeno, sia più sensibile ad una europa autonoma dal fanatismo religioso e aperta alle istanze delle minoranze».
Arcigay parla di «una storica affermazione della autonomia dell’ europarlamento dai governi degli stati membri proprio sul tema dei diritti civili». «Si tratta di un viatico formidabile – afferma il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice – alla costruzione effettiva di un’ Europa dei diritti e il degno preludio alla firma del Trattato costituzionale europeo, che sancisce il divieto di discriminazione di gay e lesbiche e il diritto a costituire una famiglia fuori dal matrimonio tradizionale».
Cosa cambierà?
A questo punto la palla passa a Silvio Berlusconi, che nel corso del vertice di maggioranza, avrebbe espresso il suo apprezzamento verso la richiesta da parte del presidente designato Durao Barroso di rinviare di un mese il voto sulla sua Commissione. E’ evidente a tutti, avrebbe detto Berlusconi secondo quanto riferito da alcuni partecipanti alla riunione, che questa del rinvio è la soluzione migliore. Ora la domanda è se il Governo deciderà di confermare Rocco Buttiglione come rappresentante dell’Italia nella Commissione. Il capogruppo dell’Udc alla Camera, Luca Volontè, risponde senza dubbi: «Non mi sembra sia questa l’intenzione del governo italiano, del presidente Barroso, tanto meno del più grande partito europeo, il Ppe». Della stessa opinione il ministro del Welfare Roberto Maroni, secondo il quale «Buttiglione non deve gettare la spugna»: «non sempre la penso come Buttiglione – ha concluso Maroni – però voglio che sia garantito a un ministro europeo di fare la sua attività senza censure e senza linciaggi. E purtroppo questo è ciò che è accaduto».
L’altra possibilità è che sia lo stesso Buttiglione a ritirare la sua candidatura. E’ quanto si augura avvenga anche Michele Saponara di Forza Italia, che, intervistato da Radio Radicale, ha detto: «ho l’impressione che sia giunto il momento che Buttiglione dimostri generosità e intelligenza e che quindi rinunci all’incarico di commissario europeo. Si tratta infatti di un incarico molto prestigioso che però lo può mettere nel prosieguo del tempo in condizione di essere sempre ricattato e azzoppato, e con lui sarebbe azzoppato anche il governo italiano».