Eurovision Song Contest: the Greatest Hits

il video completo dell’evento speciale di Londra in occasione dei 60 anni dell’ESC

Come vi avevamo anticipato, martedì sera presso la London’s Eventim Apollo Hammersmith, è andato in scena Eurovision Song Contest’s Greatest Hits, lo show prodotto da EBU e BBC per celebrare i 60 anni dell’Eurovision Song Contest.

Presentato dal famoso conduttore televisivo Graham Norton e da Petra Mede (presentatrice dell’ESC 2013), l’evento è stato registrato a Londra nella serata del 31 Marzo e, in questi giorni, sta finalmente trovando diffusione sul web e presso alcune (nessuna italiana) reti televisive europee.

A differenza dello show allestito per i 50 anni, la formula di questa edizione ha eliminato la competizione per regalare al pubblico un’ora e mezza di esibizioni da parte degli artisti che hanno fatto la storia dell’Eurovision: si sono uniti alla regina della scorsa edizione, Conchita Wurst, anche…

Anne Marie-David (Lussemburgo 1973)
Brotherhood of Man (UK 1976)
Johnny Logan (Irlanda 1980 & 1987)
Nicole (Germania 1982)
Herreys (Svezia 1984)
Bobbysocks (Norvegia 1985)
Dana International (Israele 1998)
Olsen Brothers (Danimarca 2000)
Natasha St-Pier (Francia 2001)
Rosa López (Spagna 2002)
Lordi (Finlandia 2006)
Dima Bilan (Russia 2006 & 2008)
Loreen (Svezia 2012)
Emmelie De Forest (Danimarca 2013)

Le performance dei vari artisti sono state intervallate da un’esibizione a base di riverdance: tipico ballo irlandese, diventato fenomeno da milioni di visualizzazioni su youtube.

Durante la serata non sono però mancate le polemiche: l’annuncio dell’arrivo sul palco dell’artista russo Dima Bilan è stato infatti accompagnato da un coro di “boo”, prontamente (e giustamente) interrotti dalla frase del conduttore Norton: “Siamo qui per supportare tutti gli artisti quindi, perfavore, siate gentili“, e poi ha aggiunto: “Potete fare boo a Vienna, a casa vostra, ma non qui“.

La politica e la diffusa intolleranza russe nei confronti della comunità GLBT sono certamente da condannare, probabilmente le contestazioni si devono anche al fatto che lo scorso anno, dopo la vittoria di Conchita Wurst la Russia aveva minacciato di uscire dall’Eurovison e di organizzare, addirittura, un festival concorrente. L’edizione di quest’anno della rassegna canora, però, ha come slogan “building bridges” (cioè costruire ponti). Il festival, in fondo, rappresenta da sempre un momento fondamentale di integrazione e contaminazione per tutta la comunità europea. Contaminazione di cui la comunità lgbt russa ha molto bisogno, passasse anche dalla partecipazione di un cantante all’Eurovision.

In ogni caso potete godervi l’intero evento cliccando sul video a inizio pagina; L’Eurovision Song Contest 2015 è su gay.it, fateci sapere che ne pensate e soprattutto…seguiteci! #eurovision